Luca Collodi – Rimini
Il senso religioso dell’uomo come spazio di incontro tra persone che cercano il senso della vita. Il tema è stato al centro del Meeting di Rimini in un dialogo ispirato dalle riflessioni di don Giussani sviluppate nel libro “Il senso religioso” (Rizzoli), tra il segretario generale della Lega Musulmana Mondiale, Muhammad Bin Abdul Karim Al-Issa e don Stefano Alberto, teologo dell’Università sacro Cuore di Milano, incontro moderato da Wael Farouq, docente di Lingua e Letteratura Araba della Cattolica. Al-Issa, rappresenta oltre cinquanta Paesi a maggioranza musulmana nel mondo ed è la terza volta che partecipa al Meeting di Rimini. Nel 2017, in Vaticano, aveva incontrato Papa Francesco e l’allora presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso, il cardinale Jean-Louis Tauran. Convinto promotore di collaborazioni tra comunità, fedi, e nazioni diverse, Al-Issa è stato riconosciuto dalla comunità internazionale per la sua lotta contro l’antisemitismo, l’islamofobia e l’incitamento all’odio.
Il valore di un’amicizia
Il Segretario generale della Lega Musulmana Mondiale ha partecipato al Meeting per l’Amicizia tra i Popoli non solo come rappresentante istituzionale e religioso, ma anche per un’amicizia nata con le persone del Movimento di Cl e con lo stesso cardinale Tauran. Il libro di don Giussani su “Il Senso religioso”, centro del pensiero e della sua proposta culturale ed educativa, ha unito i relatori nel dire come “il vero dialogo religioso sia sempre il riconoscimento della fede dell’altro”. “Il primo passo per realizzare una convivenza più pacifica comincia proprio dalla percezione del senso religioso”, ha sottolineato il Segretario della Lega Musulmana Mondiale. Un forum mondiale così importante, ha proseguito Al-Issa, aiuta a “costruire ponti e promuove la consapevolezza e l’importanza di avvicinare le Nazioni affinchè si costruisca la fratellanza umana, il bene. Superando i pensieri e i problemi dell’anima che tutti dobbiamo cercare di risolvere”.
Ragione e libertà
“Il problema che ferisce l’umanità e che oggi sempre di più accomuna i popoli di ogni credo e Nazione”, ha detto don Stefano Alberto della Cattolica rilanciando il pensiero di don Giussani, è il rischio della “trascuratezza dell’io, quello di ridurre e soffocare l’ampiezza della ragione e della libertà”. Perciò, “il tema dell’educazione al senso religioso diviene centrale nella preoccupazione sempre più viva, della possibilità di una convivenza, di una fratellanza, di un’amicizia reale, che non censuri le diversità, ma sappia cogliere ciò che è comune all’umano”. “Non un ideale astratto, ma un percorso, passo dopo passo”, ha concluso.