Sale la tensione in Medio Oriente dopo che ieri, in un raid di appena 30 minuti, gli Stati Uniti hanno colpito obiettivi in Siria e Iraq. Dura la reazione del governo iracheno, anche se Washington precisa di non volere la guerra con Teheran. Attesa per domani la visita nell’area del segretario di stato Blinken
Roberta Barbi – Città del Vaticano
“Non vogliamo la guerra con Teheran”. Questa la precisazione arrivata dalla Casa Bianca dopo che nei raid di ieri pomeriggio, 2 febbraio, contro obiettivi terroristici sono state colpite tre strutture in Iraq e quattro in Siria, riferibili alla Guardia rivoluzionaria islamica dell’Iran e a gruppi filo-iraniani nei due Paesi. Dura la reazione di Baghad che accusa: “I raid americani sono una violazione alla sovranità dell’Iraq”.
Quinto viaggio di Blinken nell’area
È prevista per domani la partenza alla volta del Medio Oriente del segretario di Stato americano, Antony Blinken, che tra il 4 e l’8 febbraio si cecherà in Arabia Saudita, Egitto, Qatar, Israele e Cisgiordania. Si tratta del suo quinto viaggio nell’area dal 7 ottobre, da quando è iniziato il conflitto tra Israele e Hamas, e l’obiettivo dichiarato è far raggiungere alle parti un accordo che preveda il rilascio di tutti gli ostaggi e una pausa umanitaria che consenta una fornitura prolungata e maggiore di assistenza umanitaria dei civili a Gaza. Sulla situazione nella Striscia arriva anche l’allarme dell’Unicef: vi si troverebbero circa 17 mila bambini non accompagnati o separati dai loro genitori.
Bozza di accordo tra Israele e Hamas
Secondo indiscrezioni, l’ultima proposta di accordo presentata un paio di notti fa ai ministri del gabinetto israeliano prevederebbe la liberazione di tutti gli ostaggi nelle mani di Hamas in un arco di tempo di 142 giorni con una suddivisione in più fasi: i primi a essere rilasciati saranno donne, anziani e malati, poi seguiranno altri negoziati e lo stop dei combattimenti. Sul fronte nord al confine con il Libano, intanto, Israele fa sapere di aver colpito diversi obiettivi di Hezbollah dopo che due razzi erano stati sparati contro la località israeliana di Kiryat Shmona; a sud, invece, un missile balistico lanciato dai ribelli Houthi contro la città israeliana di Eilat, sarebbe stato abbattuto.