Ancora bombe sulla città di Deir al-Balah: un raid israeliano ha colpito un edificio che ospitava sfollati palestinesi, soprattutto donne e bambini. Numerosi anche i feriti. A Parigi, intanto, si discute una nuova proposta di accordo per il rilascio degli ostaggi e la cessazione delle ostilità
Gianmarco Murroni – Città del Vaticano
Non si fermano gli attacchi dell’esercito israeliano sulla Striscia di Gaza. Almeno 24 persone, soprattutto donne e bambini, sono state uccise in un attacco a Deir el-Balah. Il bombardamento ha preso di mira un edificio che ospitava sfollati palestinesi. A riportarlo è Al Jazeera, che riferisce anche di molti feriti. Il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, afferma che oltre 100 palestinesi sono stati uccisi nelle ultime ventiquattr’ore dalle forze israeliane nel territorio.
Speranza per un accordo
Nel frattempo, a Parigi si discute una nuova proposta di accordo per il rilascio degli ostaggi e la cessazione delle ostilità. Nella capitale francese è in corso un nuovo round di negoziati con il direttore della CIA, William Burns, l’Egitto, il Qatar e una delegazione israeliana guidata dal capo del Mossad David Barnea. Colloqui che, seppure nella cautela dovuta, sembrano ben indirizzati sulla scia dei “progressi” registrati a Il Cairo tra i mediatori e il leader di Hamas Ismail Haniyeh. I passi avanti sono legati al minor numero di prigionieri palestinesi chiesti dalla fazione fondamentalista in cambio del rilascio dei rapiti israeliani. Tuttavia, fonti palestinesi hanno fatto sapere che Hamas chiede ancora il ritiro totale dell’esercito israeliano da Gaza e un cessate il fuoco permanente.
Critiche Usa a piano di Israele
Dagli Stati Uniti, invece, arrivano critiche verso il piano del Governo di Netanyahu per la gestione del dopo guerra nella Striscia. “No alla rioccupazione di Gaza”, è il messaggio del segretario di Stato americano, Antony Blinken, che ha dichiarato di non aver visto i dettagli del piano israeliano per la gestione del dopo guerra, ma ha spiegato che qualsiasi programma dovrà essere coerente con i principi di base che gli Stati Uniti hanno stabilito per il futuro della zona. “Non può essere una piattaforma per il terrorismo – ha spiegato Blinken – ma le dimensioni del territorio di Gaza non devono essere ridotte”. Fonte di preoccupazione è anche l’annuncio del ministro delle Finanze israeliano di voler approvare la costruzione di oltre 3 mila nuove abitazioni nella Cisgiordania occupata: “Sono controproducenti per raggiungere una pace duratura e sono incoerenti con il diritto internazionale”, ha ammonito il segretario di Stato Usa.
Unrwa via da Gaza
Un portavoce dell’agenzia per i rifugiati palestinesi Unrwa ha affermato che l’organizzazione non è più in grado di fornire assistenza nel nord di Gaza, dove ha solo “pochi dipendenti”. “Credo che abbiamo alcune settimane, cinque o sei, forse meno. Dopodiché, non saremo in grado di continuare a fornire servizi, non solo a Gaza, ma anche in luoghi come Siria, Giordania, Libano, Cisgiordania e Gerusalemme Est”, ha detto il portavoce dell’Unrwa Adnan Abu Hasna.