Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Dieci gradi centigradi in vetta, ad oltre 3300 metri. Le temperature elevate di questi giorni provocano siccità e disagi in pianura, ma in montagna stanno sgretolando la preziosa riserva di acqua dolce rappresentata dai ghiacciai alpini. L’emergenza causata da un clima, che sta repentinamente cambiando, sarebbe dunque all’origine dell’incidente avvenuto sulla Marmolada. Dal ghiacciaio si è staccato un seracco che, franando a valle, ha travolto numerosi escursionisti. Pesante il bilancio delle vittime, purtroppo ancora provvisorio. Per ora si parla di 6 morti, 10 feriti e 20 dispersi, ma, secondo la Procura di Trento, le vittime potrebbero essere il doppio. Le ricerche dei dispersi continuano in queste ore e la zona è stata chiusa ai turisti per motivi di sicurezza. E anche oggi si prevede caldo eccessivo.
Proseguono le ricerche
Il presidente del Consiglio Draghi ha espresso cordoglio per le vittime e ha ringraziato i soccorritori. Avviata un’inchiesta per disastro colposo. Ma forse la vera colpa viene da lontano ed è quella di non saper porre fine ai cambiamenti climatici non naturali, dovuti alla mano dell’uomo. Stiamo provocando ferite profonde e irreversibili alla Casa Comune, come ha sottolineato Papa Francesco nella Laudato si’. Entro 25 o 30 anni, secondo i climatologi, il ghiacciaio della Marmolada non esisterà più e questa è la sorte che rischiano le altre formazioni alpine con una ricaduta grave sull’approvvigionamento idrico dei bacini fluviali a fondo valle.
Il cordoglio della Chiesa
“Il ghiaccio ha spezzato la vita di tante, troppe persone. Alle vittime e ai loro familiari va la nostra vicinanza e il nostro più profondo cordoglio. Di fronte a questa tragedia senza precedenti resta solo la forza dell’abbraccio fraterno, capace di portare un po’ di luce nel buio che tutti, in quest’ora, ci travolge”. Così l’arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi, e il vescovo di Belluno, monsignor Renato Marangoni, intervengono sulla tragedia avvenuta nel primo pomeriggio di domenica 3 luglio in Marmolada.