Chiesa Cattolica – Italiana

Marconi, al via le celebrazioni per i 150 anni dalla nascita

Presentate oggi le prossime iniziative che dureranno oltre un anno per ricordare il creatore della radio in Italia e in tutto il mondo. Giulia Fortunato, presidente della Fondazione intitolata all’inventore bolognese: il nostro obiettivo è valorizzare il genio della tecnologia ma anche l’uomo di pace

Maria Milvia Morciano – Città del Vaticano

Assieme a Galileo Galilei, Guglielmo Marconi è sicuramente l’uomo che con le sue scoperte ha lasciato l’impronta più profonda nella storia della tecnologia. Un uomo che però non è conosciuto abbastanza. Si parla di lui come “l’inventore della radio”, ma non è soltanto questo, ricordiamo anche la telegrafia senza fili attraverso le onde radio, che gli valse il Premio Nobel per la Fisica nel 1909, come anche la nascita del wireless, e della comunicazione senza confini. In quella mattina del 1895, in cui si affacciò dalla finestra della soffitta di villa Griffone, vicino a Sasso Marconi, e fece il primo esperimento di trasmissione elettromagnetica, mandare un segnale che via via andasse sempre più lontano e che fosse capace di superare la montagna,  Marconi fece solo la prima di una catena di altre scoperte e iniziative. Una vita intensissima e non solo come inventore, fu anche imprenditore e diplomatico. Marconi fu presente alla Conferenza di pace di Parigi del 1919 come ministro plenipotenziario, dunque una figura estremamente interessante che ha attraversato due secoli.

Diffondere la conoscenza

Sono unanimi le molte voci che questa mattina, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, hanno presentato in anteprima le iniziative per celebrare i 150 dalla sua nascita, avvenuta il 25 aprile del 1874: il bisogno di diffondere la conoscenza dell’uomo di scienza, di “tirarlo fuori dalla polvere che lo ha ricoperto”, ha osservato il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni. E Giovanni Paoloni, storico della scienza e docente di archivistica alla Sapienza Università di Roma, ad esempio, si è detto stupito della scarsa conoscenza da parte dei più giovani e non soltanto. Queste iniziative hanno l’obiettivo di ricordare Guglielmo Marconi in tutti i suoi aspetti e di valorizzarne la statura immensa.

Un’invenzione nata per salvare vite umane

Ai media vaticani, Giulia Fortunato, presidente della Fondazione Marconi e del Comitato nazionale per le celebrazioni del 150.mo anniversario dalla nascita di Guglielmo Marconi, delinea il programma che intende celebrare la figura “andando ad analizzare e indagare i suoi molteplici aspetti come imprenditore come scienziato come diplomatico. E quest’ultimo aspetto sarà valorizzato all’interno delle celebrazioni che ci attendono”. Le iniziative dureranno per oltre un anno. “Inizieranno il giorno della sua nascita, il 25 aprile prossimo e proseguiranno fino al 2025 e oltre, con tante iniziative non solo in Italia ma anche all’estero”, annuncia la presidente, che prosegue ponendo l’accento su Marconi come uomo di pace. “L’invenzione della radio e dei segnali nascono come momento pratico per salvare vite in mare. Era molto legato all’attività che svolgevano i marinai, all’attività nautica. Fino alla sua scoperta, non era possibile mandare messaggi tra due vascelli se non tramite segnali luminosi o mandando una piccola imbarcazione. E grazie alla sua invenzione ecco che si salvano vite e che i popoli si parlano. Questo è un aspetto davvero rilevante in un momento storico come quello che viviamo oggi e che credo valga la pena sottolineare”, conclude Fortunato.

Radio Vaticana protagonista

Giulia Fortunato ricorda che Marconi diede avvio a Radio Vaticana che a sua volta divenne grande promotrice di questo primo mezzo di comunicazione globale. “Tra l’altro sarebbe interessante studiare con i media vaticani quella che Elettra Marconi ricorda sempre: l’invenzione di un prototipo di telefono mobile che il Santo Padre poteva portare in automobile. Marconi aveva già visto quello che sarebbe stato il futuro che ci attendeva nelle telecomunicazioni. Il ruolo della Santa Sede è assolutamente dirimente – prosegue la presidente della Fondazione Marconi – nella sua vicenda storica e umana”.

Celebrazioni per dare una “elettrizzante” vitalità

Alla domanda se queste celebrazioni consentiranno anche di riportare in vita e mettere in valore realtà come Coltano, in provincia di Pisa, luogo dove Marconi pose la prima stazione intercontinentale in Italia e ora in stato di abbandono, Giulia Fortunato risponde che si tratta di uno degli obiettivi del Comitato nazionale: riportare all’attenzione non solo la figura di Marconi ma anche i suoi luoghi. ”Si lavorerà non solo quest’anno ma ci si è dati un obiettivo più ampio proprio per intervenire anche in situazioni come quella di Coltano, cercando soluzioni che possano imprimere una nuova, “elettrizzante” vitalità”.

Una rinascita del suo ricordo

Elettra Marconi, la figlia di Guglielmo e presidente onoraria della Fondazione dedicata al padre, ha gli occhi di un blu intenso, proprio colore di quel mare che la nave che porta il suo nome solcava. ”Ricordo che mio padre era molto credente e mi parlava di questo Essere supremo che aveva creato un universo e che gli aveva dato la possibilità, attraverso le forze della natura, di salvare le vite umane e di fare così del bene. Diceva anche che c’era ancora tanto da creare, da sviluppare. Mi ha sempre insegnato questo. E poi anche io ho continuato a parlare di mio padre per tutta la vita, perché l’ho perso, che ero una bambina piccola, avevo sette anni. E tutti mi hanno sempre accolto con grandissimo entusiasmo”, racconta la principessa, che continua: “Quello a cui tengo è che in Italia e nel mondo si possa essere più informati, che tutti conoscono di più mio padre. Il mio desiderio, in vista di queste celebrazioni, è che quest’anno ci sia una rinascita del suo ricordo”, conclude.

Oggi siamo immersi nella comunicazione grazie a Marconi

“Tutto quello che è attorno a noi esiste grazie alle scoperte di Guglielmo Marconi”, nota Lucia Borgonzoni, sottosegretario alla Cultura, che si rammarica perché a parte il nome pochi conoscono davvero chi sia stato e non soltanto le nuove generazioni. “Pochi conoscono cosa ha scoperto e che noi oggi abbiamo grazie a lui. Faremo un lavoro su tutti i livelli: parleremo con i bambini attraverso dei podcast, attraverso delle animazioni, attraverso tutto quello che può risultare attrattivo per un bambino. Per più di un anno racconteremo il grande italiano, il grande genio, il grande inventore e soprattutto il grande imprenditore – promette la sottosegretario – Marconi, ad esempio. è il primo che ha inventato di fatto una startup e anche questo non si sa. Si tratta di un uomo modernissimo”.

La passione per il mare e gli esperimenti sulla nave Elettra

“Insieme al Ministero della Cultura stanno aderendo moltissime altre istituzioni e anche aziende, perché si rendono conto per prime che quello che fanno è possibile, spesso, grazie a lui. Parleremo nei convegni ad esempio delle comunicazioni nello spazio attraverso i satelliti sotto il mare – dice Lucia Bergonzoni – Oggi erano qui alcuni rappresentanti della Marina perché ovviamente Marconi nutriva per la Marina una grandissima passione, tanto che fece la prima radiocronaca dell’America’s Cup”.

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