Fausta Speranza – Città del Vaticano
La località è piccola, ma ha visto sfilare migliaia di cubani, per lo più giovani: si chiama San Antonio de los Banos, un comune di 50.000 abitanti a una trentina di chilometri a sud ovest dalla capitale L’Avana. Da lì i video si sono moltiplicati online. Negli slogan ci sono parole di protesta contro quella che viene definita la “dittatura”, si inneggia al grido di “Patria e vita”, titolo di una canzone critica contro il governo e di “abbasso la dittatura!”, “non abbiamo paura”.
Il dramma della pandemia e la carenza di aiuti
La manifestazione si è svolta nel giorno in cui Cuba ha registrato un nuovo record giornaliero di contagi e di morti per coronavirus. Dall’inizio della pandemia nel marzo 2020, gli abitanti hanno dovuto affrontare lunghe file per fare scorta di cibo e hanno sofferto una carenza di medicinali che ha provocato disordini sociali. Sotto l’hashtag #SOSCuba o #SOSMatanzas, sui social si moltiplicano le richieste di aiuto, così come gli appelli al governo per facilitare l’invio di donazioni dall’estero. Formalmente, sabato scorso, un gruppo di oppositori ha chiesto l’istituzione di un “corridoio umanitario” per ricevere aiuti dell’estero, ma il governo si è opposto, dichiarando che sono iniziative che si associano alle aree di conflitto e non si applicano a Cuba”.
La raccomandazione da Washington
All’isola più grande dell’arcipelago dei Caraibi guarda Washington: “Gli Stati Uniti sostengono la libertà di espressione e di riunione a Cuba”, ha affermato su Twitter il consigliere per la Sicurezza, Jake Sullivan, aggiungendo: “condannerebbero fermamente qualsiasi atto di violenza o volto a prendere di mira manifestanti pacifici che esercitano i loro diritti universali”.