Isabella Piro – Città del Vaticano
Evitare di politicizzare la pandemia e stroncare ogni forma di corruzione nell’approvvigionamento e nella distribuzione dei vaccini anti-Covid, affinché essi raggiungano davvero tutti e non solo pochi privilegiati: è la forte esortazione contenuta nella Lettera pastorale diffusa il 4 febbraio dalla Conferenza episcopale della Malaysia (Cbcm), presieduta dall’Arcivescovo di Kuala Lumpur, Monsignor Julian Leow Beng Kim. “La pandemia non può essere usata per politicizzare o dividere i malesi – si legge nel documento – Chiediamo ai nostri leader di mettere da parte qualsiasi differenza per guidare il Paese e aiutare a ricostruire le nostre vite e quelle della nazione”. “La vita della popolazione – ribadiscono i presuli – deve essere in primo piano nel superamento questo periodo turbolento”. Dai presuli anche l’appello alla trasparenza dell’informazione, poiché “i cittadini hanno il diritto di conoscere la gestione e la distribuzione dei vaccini”, in quanto “è moralmente inammissibile aggravare la sofferenza umana con qualsiasi forma di corruzione”. In quest’ottica, la Chiesa di Kuala Lumpur auspica che “nessun individuo e nessuna organizzazione sfrutti la situazione attuale per ricavarne una qualsiasi forma di beneficio finanziario”.
Infomazione, fattore molto importante
Non solo: il diritto della cittadinanza all’informazione riguarda anche la preparazione dei vaccini stessi, per quanto concerne la loro dimensione scientifica ed etica: “In tal modo – spiegano i presuli – le persone di fede potranno prendere decisioni al riguardo, dopo essere state informate con chiarezza”. A tal proposito, la Cbcm riprende quanto già affermato, a dicembre 2020, dalla Congregazione per la Dottrina della fede, ovvero che è “moralmente accettabile utilizzare i vaccini anti-Covid-19 che hanno usato linee cellulari provenienti da feti abortiti nel loro processo di ricerca e produzione”. Nel caso dell’attuale pandemia, infatti, “si possano usare tutte le vaccinazioni riconosciute come clinicamente sicure ed efficaci, con coscienza certa che il ricorso a tali vaccini non significhi una cooperazione formale all’aborto dal quale derivano le cellule con cui i vaccini sono stati prodotti”.
Iniziare a vaccinare chi ha più bisogno
Al contempo, i vescovi malesi rimarcano il fatto che “l’accessibilità al vaccino non deve essere solo per pochi privilegiati, anzi: la campagna vaccinale deve iniziare proprio da coloro che ne hanno più bisogno, come ad esempio gli anziani, le persone a rischio, i più vulnerabili e coloro che si trovano ai margini della società e che potrebbero non essere in grado di permettersi una cura”. Ed è compito del governo, rimarcano i vescovi, “garantire che tutti abbiano un accesso equo al vaccino”.
La Lettera pastorale si conclude con un invito alla preghiera per tutti i malati di Covid-19 e per tutti gli operatori sanitari impegnati in prima linea nella lotta alla pandemia. Forte, infine, l’appello dei vescovi a tutti i cattolici affinché, in questi tempi di “paura, ansia ed incertezza”, si sforzino di promuovere il bene comune, attraverso “i valori umani, sociali e spirituali”. Da ricordare che in Malaysia l’emergenza sanitaria da coronavirus ha provocato, ad oggi, 242mila casi totali ed oltre 870 decessi.