Mai così alta la partecipazione al censimento FAI sui “luoghi del cuore” in Italia

Vatican News

Adriana Masotti – Città del Vaticano    

Un numero sorprendente di persone dal 6 maggio al 15 dicembre 2020, ha risposto all’invito del FAI, votando migliaia di luoghi, preziosi scrigni di storia, cultura e bellezza, sparsi in tutta l’Italia. Grande la soddisfazione della Fondazione senza scopo di lucro nata nel 1975 e impegnata nella valorizzazione e nel recupero dei tesori che rendono particolarmente ricco il patrimonio storico, artistico e ambientale italiano. Oltre che nella sensibilizzazione della collettività alla conoscenza, al rispetto e alla cura dell’arte e della natura.

I luoghi premiati nel 10.mo censimento

Ben 2.353.932 i voti pervenuti per il censimento 2020, promosso in collaborazione con Banca Intesa Sanpaolo, il miglior risultato di sempre. La classifica finale ha visto al 1° posto la Ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza; al 2° posto il Castello e Parco di Sammezzano a Reggello (FI); al 3° si è classificato il Castello di Brescia, seguito dalla Via delle Collegiate a Modica (RG), mentre al 5° posto si sono collocati l’Ospedale e la Chiesa di Ignazio Gardella ad Alessandria. L’invito rivolto agli italiani nella primavera dello scorso anno era quello di esprimere l’amore per il proprio Paese in un momento di grande difficoltà, a causa della pandemia, votando i luoghi a loro più cari, quelli di cui avevano sentito fortemente la mancanza nei giorni passati chiusi in casa e a cui avrebbero voluto assicurare tutela e valorizzazione.

Un voto per garantire tutela e valorizzazione a tanti beni

Se è vero che, come è stato detto oggi in conferenza stampa, dalle regioni Lombardia, Sicilia e Piemonte sono arrivate più di un terzo delle segnalazioni totali, la mappa dei siti amati coinvolge tutto il territorio nazionale e presenta una grande varietà: dalle chiese alle aree naturali, dai castelli ai borghi, dalle aree archeologiche ai giardini urbani, dalle ferrovie ai ponti. Slogan dell’iniziativa per questa decima edizione era: “Il tuo voto salva”, e racchiude l’impegno del Fondo Ambiente Italiano di garantire un futuro a queste piccole e grandi bellezze, anche perchè, oltre ai premi per i primi luoghi classificati e alla possibilità, per beni con almeno 2.000 voti, di partecipare al bando che verrà lanciato a marzo per richiedere un intervento di valorizzazione o restauro, un buon piazzamento permette anche di far giungere con più forza a istituzioni e media le istanze dei cittadini.

Dalla gente la richiesta di investire di più in cultura e ambiente

Un aspetto, quello dell’alta partecipazione all’iniziativa annuale, che Federica Armiraglio, responsabile FAI per il progetto “I luoghi del cuore”, commenta ai nostri microfoni sottolineandone l’importanza da diversi punti di vista:

Ascolta l’intervista a Federica Armiraglio

R. – Un risultato bellissimo, non solo per il FAI, ma proprio bellissimo per il Paese, mi viene da dire. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha parlato tanto di cultura nel suo discorso inaugurale, ha detto che l’Italia è una potenza culturale e un’iniziativa come quella de “I luoghi del cuore” del FAI lo dimostra, perché un’adesione così alta a favore di 39mila luoghi in tutta Italia che coinvolge più del 82% dei comuni, significa proprio che la cultura è anche nel cuore delle persone e giustamente quindi deve essere sempre più presente nei programmi della politica, significa che le persone hanno il desiderio e il bisogno di vivere in un Paese tutelato e valorizzato e quindi esprimono la loro voce perchè i loro luoghi del cuore lo diventino.

Al primo posto nel vostro censimento è risultata la Ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza: ma che cos’ha di tanto speciale per meritare questo risultato?

R. – Di speciale questo posto ha tante cose a partire dalla parte ingegneristica: in poco meno di 100 km. copre un dislivello di 1000 metri. Costruita principalmente negli anni Venti, ha una quantità incredibile di ponti e viadotti. 27 in tutto, 33 gallerie e ha una storia molto significativa perchè viene pensata di fatto da Cavour, nasce con un accordo Italia Francia, poi nel 1943 le truppe tedesche in ritirata distruggono gran parte dei ponti e viadotti, è stata poi ricostruita negli anni ’60. Ma soprattutto questa Ferrovia parla di attualità, perché parla dei bisogni delle terre alte, di quelle aree interne perchè attraversa in gran parte  borghi di montagna che soffrono lo spopolamento e la lontananza dalle infrastrutture, ma parla di attualità anche per l’alluvione dell’ottobre 2020 che ha fatto smottare il Colle di Tenda, lasciando isolata la Valle Roja e quindi è un luogo che assomma davvero molti valori e molti bisogni.

E quindi ha bisogno di una tutela particolare che voi volete assicurare…

R. – Direi una tutela che la politica deve per prima assicurare. Ed è ciò che chiedono i comitati che hanno raccolto i voti e in assoluto il rinnovo dell’accordo del 1970 tra Italia e Francia con il ripristino di un numero di corse adeguato anche alla fruizione della ferrovia, oggi ridotte solo a due al giorno, perchè il pensiero del futuro porta a vedere una potenzialità turistica ed economica anche per queste vallate. Naturalmente poi, il FAI grazie alla collaborazione con Intesa Sanpaolo, mette a disposizione dei contributi economici per i luoghi più votati, ma che sono una goccia nel mare, nel mare dei bisogni, in questo caso i 55mila euro che prenderà il vincitore per un progetto che comunque sarà da studiare e da concordare legato alla sua valorizzazione.

Questa edizione del censimento presentava accanto alla principale, altre due classifiche specifiche: una per quanto riguarda “i luoghi storici della salute”, è la seconda “l’Italia sopra i 600 metri”. Vuol dirci qualcosa di più?

R. – Il FAI ha molto a cuore la situazione delle terre alte e ha deciso di lanciare una classifica speciale dedicata all’Italia sopra i 600 metri e il vincitore è stato il suggestivo Eremo di Sant’Onofrio al Morrone, a Sulmona in Abruzzo, che è legato al Papa del gran rifiuto di Dante, Celestino V, che lì visse da eremita. Poi, per rendere omaggio al grande lavoro del personale sanitario nei mesi di pandemia, abbiamo ideato la seconda classifica speciale dedicata ai luoghi storici della salute, anche per ricordare quanto l’Italia abbia una tradizione secolare di cura ed è stato vinto da un luogo molto particolare, la chiesa e l’ospedale di Ignazio Gardella ad Alessandria, opera prima  del grande architetto razionalista. La chiesa è in grandissimo stato di degrado e speriamo che l’esito del nostro censimento sia, come spesso capita, la fiammella per poterla recuperare.

Dieci anni di censimento dei luoghi del cuore, anni di impegno per valorizzare e per recuperare tanti posti: chiese, parchi, palazzi, borghi, castelli ecc… Se dovesse farne un bilancio, molto in sintesi, cosa potrebbe dire?

R. – Sono quasi 20 anni in realtà perchè il progetto è nato nel 2003. Direi che questo progetto è cresciuto insieme con la coscienza delle persone di quanto il patrimonio nazionale sia motivo non solo di memoria, ma anche di benessere per tutti e questo giustifica il lavoro quotidiano che il FAI sta facendo per la cultura e per il paesaggio. L’altra cosa bella è che ormai questa sensibilizzazione delle persone e delle istituzioni ha creato, attraverso lo strumento dei luoghi del cuore, una sorta di ponte tra le istanze dei cittadini e in qualche modo i programmi politici. Tante istituzioni hanno scelto di raccogliere gli appelli dei luoghi del cuore e tanti posti hanno trovato un futuro insperato. In questi anni abbiamo realizzato 119 progetti in 19 regioni italiane, ma anche innescato molti altri circuiti virtuosi. Quindi è un bilancio davvero tutto positivo.

Sembra che il forzato stop degli spostamenti in Italia, come del resto dappertutto nel mondo, abbia fatto crescere nelle persone il desiderio di visitare tanti bei luoghi: voi siete pronti ad accompagnare i visitatori non appena sarà possibile?

R. – Certo, laddove è possibile, peraltro, alcuni beni del FAI hanno già aperto, ovviamente seguendo le prescrizioni dello Stato. Per cui il mio primo invito è a visitare i beni del FAI, anche per sostenere il lavoro della Fondazione, ma in maniera più estesa l’invito che rivolgo a tutti è a visitare i luoghi della cultura, di qualunque tipo essi siano, e anche della natura, perchè sono luoghi di tutti e di cui abbiamo bisogno. Naturalmente il FAI è sempre pronto ad accompagnare le persone alla scoperta dell’Italia e la cosa bellissima è che vediamo che anche gli italiani sono pronti ad accompagnare noi nella scoperta di luoghi sempre nuovi che scopriamo proprio con il nostro censimento.