Chiesa Cattolica – Italiana

Madagascar del sud, allarme fame per tre anni di siccità e per la pandemia

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Tre anni continui di siccità e la crisi economica causata dalla pandemia, hanno messo in ginocchio il sud del Madagascar, la grande isola dell’Africa australe, al punto che presto più di un terzo della popolazione della regione, circa 1,35 milioni di persone, non avrà di che mangiare. I più colpiti sono i bambini, tra i quali il tasso di malnutrizione grave continua a salire. In 3 su 4 poi abbandonano la scuola per aiutare i genitori a mendicare o a procurarsi il cibo.

Migrazioni interne alla ricerca di cibo e lavoro

E’ l’allarme lanciato dal Programma Alimentare Mondiale (Pam-Wfp), l’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite Premio Nobel per la pace 2020, preoccupata che con la siccità che prosegue anche nel 2021, e l’ultimo raccolto davvero povero, le comunità locali “hanno poche risorse su cui contare e in molti hanno dovuto lasciare le loro case in cerca di cibo e lavoro”.

Nel distretto di Ambovombe, si cammina per chilometri per riempire una tanica di acqua del mare. Foto Wfp

La crisi portata dal Covid ha cancellato i lavori stagionali

La pandemia di Covid-19 ha aggravato le difficoltà, cancellando gli introiti dell’occupazione stagionale. Molte famiglie, spiega il Pam, “fanno abitualmente affidamento su questo reddito per superare la stagione di magra, che raggiunge il suo apice tra gennaio e aprile”. “Per sopravvivere, le famiglie mangiano tamarindo mescolato all’argilla bianca, un pastone senza valore nutritivo – racconta Moumini Ouedraogo, rappresentante del Pam in Madagascar – non possiamo affrontare un altro anno come questo”. Senza pioggia e con un raccolto scarso, la gente dovrà affrontare la fame. Nessuno dovrebbe vivere così”. Per riempire lo stomaco, c’è anche chi beve l’acqua del mare.  

Malnutrizione acuta per il 10,7 % dei bambini fino a 5 anni

I bambini sono i più colpiti dalla crisi alimentare e la maggior parte di loro ha cominciato a mendicare per strada. Nel distretto di Amboasary, nell’ottobre 2020, il Pam ha rilevato che tre bambini su quattro non hanno frequentato la scuola, per lo più per aiutare i loro genitori a procurarsi il cibo. Il 10,7 per cento dei bambini sotto i 5 anni, nelle tre regioni più colpite (Androy, Anôsy e Atsimo Andrefana) soffre di malnutrizione acuta. Si tratta, spiega il Pam, del secondo tasso più alto nella regione dell’Africa orientale e meridionale. Secondo le proiezioni più recenti, il numero di bambini che potrebbero soffrire di malnutrizione acuta è di oltre 135 mila, di cui oltre 27 mila classificati come gravi.

Una madre con due figli nel distretto di Amboasary, l’epicentro della crisi alimentare. Foto Wfp

Il Pam vuola passare da 500 mila a 900 mila persone aiutate

Oggi il Programma Alimentare Mondiale fornisce assistenza alimentare a quasi 500 mila persone gravemente malnutrite, nei nove distretti più colpiti del Sud. Visto che la situazione si sta rapidamente deteriorando, entro giugno 2021 il Pam vorrebbe aumentare l’assistenza fino a raggiungere quasi 900 mila persone tra le più vulnerabili. Ma le famiglie in difficoltà avranno bisogno di un sostegno ben oltre l’attuale stagione di magra.

Aiuti contro la malnutrizione e alimentazione a scuola

Per realizzare il suo piano di aiuti, il Pam ha urgente bisogno di 35 milioni di dollari, con i quali finanziare le distribuzioni di cibo e di denaro per salvare vite umane e i programmi di trattamento della malnutrizione. Questi includono anche l’alimentazione scolastica d’emergenza per 150 mila bambini, “per garantire loro di poter rimanere a scuola e costruire un futuro più sicuro”.

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