L’Ue punta sulla produzione di vaccini di ultima generazione

Vatican News

Marco Guerra – Città del Vaticano

La sfida dei vaccini si fa sempre più complessa. I laboratori BioNTech e Pfizer aumenteranno le consegne del loro siero anti-Covid nell’Unione Europea di 50 milioni di dosi nel secondo trimestre, lo ha annunciato ieri il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Intanto Europa e Stati Uniti restano in attesa della decisione delle rispettive agenzie del farmaco sul vaccino Johnson & Johnson.

L’Ue punta sulla nuova tipologia di vaccini

Ora l’Ue vuole puntare sulla tipologia di vaccini con l’Rna messaggero che trasporta le istruzioni per lo sviluppo di anticorpi rispetto a quelli della vecchia generazione a vettore virale. Quindi si acquisteranno più dosi di Pfizer con un accordo che prevede la produzione in Europa. Di questo tipo sono anche Moderna, Curevax, che dovrebbe arrivare nelle prossime settimane, e l’americano Novavax. La Danimarca diventa il primo Paese europeo ad abbandonare definitivamente AstraZeneca, nonostante il parere dell’Ema e dell’Oms a favore dell’utilizzo del farmaco anglo-svedese. Ne riduce l’uso la Germania, che raccomanda di somministrare a chi ha già fatto la prima dose di AstraZeneca un altro vaccino per il richiamo.

In Sud America peggiora la situazione

Intanto, mentre negli Stati Uniti, dopo le prime riaperture, si registra una ripresa del turismo, in America Latina non migliora la situazione. In Brasile si registrano circa 3500 morti nelle 24 ore e il Senato apre un’indagine sull’azione del governo; in Messico le vittime giornaliere restano sono sopra la 500 unità e l’Argentina chiude le scuole e inasprisce il coprifuoco nell’area di Buenos Aires.