L’Ue chiede maggiori rifornimenti di armi all’Ucraina

Vatican News

Con un appello a rifornire meglio con le armi l’Ucraina si è chiusa ieri la conferenza di Monaco sulla sicurezza, che ha visto i vertici dell’Unione Europea discutere di difesa con i partner mondiali. Intanto gli Stati Uniti sostengono che la Cina starebbe valutando l’invio di armi alla Russia, mentre sul terreno prosegue l’offensiva russa nel Donbass

Marco Guerra – Città del Vaticano

“Zelensky e l’Ucraina non hanno abbastanza munizioni. Devono essere riforniti meglio”. Con queste parole, pronunciate a margine della tre giorni della conferenza di Monaco, l’Alto rappresentante agli Affari Esteri Ue, Josep Borrell, rilancia l’impegno incondizionato dell’Europa a sostegno di Kyiv. La guerra “ha conseguenze per la nostra sicurezza, dobbiamo accelerare il nostro sostegno all’Ucraina, rafforzare l’industria della difesa, produrre più munizioni anche per tutti noi”, ha detto il capo della diplomazia Ue.

Tensione Usa – Cina

E l’ultima giornata del vertice di Monaco è stata segnata anche dallo scontro tra Washington e Pechino. Il segretario di stato Antony Blinken, proprio dopo l’incontro nella città tedesca con il suo omologo cinese Wang Yi, ha affermato che gli Usa hanno informazioni secondo cui la Cina starebbe valutando la possibilità di sostenere la Russia, fornendo anche armi per la guerra. Il capo della diplomazia cinese ha risposto che non saranno tollerate interferenza nel rapporto con Mosca, invitando gli americani a trovare una soluzione politica anziché gettare benzina sul fuoco.

Offensiva sulla nella Kreminna

Intanto sul terreno proseguono i combattimenti, le forze russe cercano di sfondare nella regione della Kreminna per impadronirsi di alcuni importanti centri industriali nel Donbass. Bombardamenti si registrano poi nella regione del fiume Dnipro, con centinaia di famiglie rimaste senza corrente. Lo stato maggiore delle forze armate ucraine ha riferito che la Russia domenica 19 febbraio ha lanciato 25 attacchi aerei e dieci missili contro le regioni di Luhansk, Donetsk e Zaporizhzhia. Gli attacchi hanno causato un numero vittime civili e feriti non precisato. Lo stato maggiore ha anche riferito che l’aeronautica militare ucraina ha lanciato 29 attacchi contro le basi temporanee nemiche mentre l’esercito ha abbattuto un jet russo Su-25.