Chiesa Cattolica – Italiana

Lombardi: da Ratzinger un vero nutrimento spirituale per questo tempo

Eugenio Bonanata e Giovanni Orsenigo – Città del Vaticano

Un volume prezioso quello che la Libreria Editrice Vaticana ha presentato ieri sera presso il Pontificio Collegio Teutonico di Santa Maria in Campo Santo. Si tratta del primo dei due tomi che raccoglie, sul tema della Chiesa negli ultimi cinquant’anni, gli scritti del Papa emerito in qualità di teologo. Il titolo è “Chiesa segno tra i popoli” e rappresenta l’ottava “puntata” dell’Opera Omnia di Joseph Ratzinger, una collana composta in tutto da 16 libri.

Una vasta gamma di documenti

“Un panorama che raccoglie in modo sistematico documenti di vario registro”, avverte padre Federico Lombardi, presidente della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI, intervenuto alla presentazione. Assieme a lui c’erano anche il cardinale Paul Josef Cordes, presidente emerito del Pontificio Consiglio “Cor Unum” e il professor Giulio Tremonti, presidente dell’Aspen Institute Italia. Il valore dell’iniziativa editoriale – aggiunge ancora padre Lombardi – è quello di offrire al lettore un percorso unitario sul pensiero di Ratzinger sistemato in accordo con lo stesso Papa emerito. “È il primo dei due volumi sull’escatologia, cioè su ciò che lui ha scritto sul grande tema della Chiesa negli ultimi cinquant’anni toccando diversi aspetti: la costituzione della Chiesa, il primato del Papa, la comunità, la sinodalità”.

Ascolta l’intervista a padre Federico Lombardi

Qual è il valore di questa opera?

L’Opera Omnia è qualcosa di caratteristico che si fa solo per i grandi autori, i grandi teologi e i grandi filosofi, i quali lasciano un’opera che rimane nel tempo e che si pensa venga consultata da molti studiosi per decine e decine di anni e forse anche per secoli. Joseph Ratzinger è un grande teologo del nostro tempo e quindi meritava certamente l’Opera Omnia. Questa opera ha una prima edizione in tedesco ma poi, sulla scia dell’edizione tedesca, viene tradotta anche in altre lingue. E l’italiano è naturalmente una delle lingue importanti in cui appare l’Opera Omnia che è fatta secondo un grande piano sistematico in accordo con Ratzinger stesso. Sono in tutto 16 i volumi che devono uscire nel tempo, i tedeschi sono vicini alla conclusione, gli italiani, invece, possiamo dire che sono a metà strada. E nell’ambito di questo piano sistematico sono raccolti tutti i grandi temi del suo lavoro: dalle opere fondamentali del suo dottorato in teologia, fino ai grandi argomenti che egli ha trattato su Gesù Cristo, sulla Chiesa e sull’escatologia, cioè la vita eterna. E naturalmente un gruppo importante dei suoi scritti è collegato al Concilio Vaticano II, perché lui è stato un esperto che ha partecipato all’appuntamento conciliare. Nel quadro di questo grande panorama sistematico che viene piano piano costruito, ritroviamo dunque tutti gli scritti che Ratzinger ha composto nella sua vita fino all’elezione al Soglio di Pietro in qualità di teologo, non come Papa. I documenti papali sono un’altra cosa, qui sono raccolti i documenti composti da studioso e teologo.  Recentemente, nei due anni scorsi, sono stati pubblicati in italiano due volumi degli scritti sul Concilio Vaticano II e oggi presentiamo il primo di due volumi sull’ecclesiologia, cioè quello che Ratzinger ha scritto sul grande tema della Chiesa nei suoi diversi aspetti: la costituzione della Chiesa, il primato del Papa, la comunità, la sinodalità. Questo è il significato del volume che presentiamo oggi: siamo al cuore di questa raccolta riorganizzata sistematicamente, dove ritroviamo scritti sul tema della Chiesa composti negli ultimi cinquant’anni ordinati secondo una struttura concettuale.

Perché leggere questo testo?

Perché quello di Ratzinger è uno dei pensieri teologici fondamentali della nostra epoca: è un pensatore di riferimento per la Chiesa del nostro tempo. E se noi siamo interessati a questo argomento, nei volumi dell’Opera Omnia ritroviamo insieme, e direi anche coordinati tematicamente, tanti scritti che prima erano sparsi: uno era un articolo pubblicato in un volume collettivo; l’altro era un’omelia fatta un certo giorno; l’altro era un articolo di una voce pubblicata sul dizionario teologico. In questa opera, invece, tutti questi scritti sono estratti dal contesto in cui sono stati pubblicati per essere riorganizzati sistematicamente. Diciamo che adesso possiamo leggere di seguito e in modo organizzato tutto quello che Ratzinger ha scritto sulla Chiesa, sebbene in forme diverse. A volte, infatti, sono forme di tipo teologico-scientifico; altre volte sono delle omelie, però sempre su punti fondamentali come ad esempio il primato di Pietro nella Chiesa e così via. Quindi, in questi volumi possiamo ritrovare diversi registri nel quadro di un percorso estremamente organico e ricco che segue il pensiero di Ratzinger.

In particolare, qual è il messaggio principale che un fedele può apprendere leggendo questa prima parte del volume ottavo dell’opera Omnia?

È il messaggio che si riceve leggendo ogni opera di Ratzinger, se vogliamo essere molto sintetici. Cioè c’è una capacità di presentare la fede cristiana, in termini adatti alla cultura e ai problemi del nostro tempo, che è veramente straordinaria. E non è solo una chiarezza di carattere concettuale, ma anche una ricchezza spirituale. Detto diversamente, Ratzinger sa unire la ricchezza dei concetti e lo sviluppo di un discorso organico ragionato con una profonda spiritualità. Quindi è un vero nutrimento spirituale sui diversi temi, come ad esempio quando parla di Gesù Cristo, della Chiesa, della vita eterna eccetera. Sono argomenti diversi, ma lo stile è sempre lo stesso: quello di una grande profondità e chiarezza concettuale, e insieme di una vita spirituale, che si sintetizza in modo molto armonico con questa visione diciamo razionale e concettuale della fede.

Qual è l’eredità di Papa Benedetto XVI sul tema della verità?

La verità è sempre stato un tema orientatore della sua vita. E anche il fatto del suo desiderio di studiare la teologia fin da giovane è un desiderio di conoscere e cercare di approfondire la verità. La verità che non è puramente astratta, potremmo dire razionalistica, ma è la verità che al credente si presenta anche in Gesù Cristo attraverso la Chiesa, attraverso la testimonianza dei santi: il culmine della verità è Gesù Cristo che è la rivelazione di Dio e la sua parola. Quindi in ogni cammino che Ratzinger svolge c’è questa ricerca della verità che è ragionevole, cioè fatta con la ragione, ma una ragione integrata e aiutata dalla fede a raggiungere non solo delle conoscenze, ma delle convinzioni che ispirano la vita intera e dunque la mente, il cuore e lo spirito.

Quali sono, invece, i principali insegnamenti di Ratzinger sulla tematica della carità?

Come sappiamo la prima enciclica che Benedetto XVI ha scritto e pubblicato diventando Papa è proprio “Deus Caritas Est”, Dio è amore. E quindi ha voluto mettere il suo intero pontificato sotto questa prospettiva: Dio conosciuto come verità, come fondamento della nostra vita, del nostro orientamento, del nostro cammino, ma un Dio che è amore. Egli è un discepolo di Sant’Agostino e quindi è ispirato molto da questa figura. Il suo pensiero è caratterizzato da questa radice che del resto è sostanza del Nuovo Testamento e della Lettera di Giovanni. Potremmo dire che il culmine della nostra visione di Dio, della rivelazione, della visione cristiana di Dio è qualificarlo come amore. E questo amore si esercita sia nella vita cristiana e personale sia in quella nei rapporti con gli altri, attraverso una carità che non rimane chiusa ma che si espande a imitazione di quella di Dio. Dio che non è rimasto chiuso in sé, ma che ha creato per amore e ha dato il suo figlio per amore. E naturalmente, l’amore di Cristo diventa il modello per il modo di amare di ciascun cristiano.

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