L’impegno di Caritas Internationalis per le donne: più ascolto e riconoscimento

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La confederazione ha preso parte alla 67.ma sessione della Commissione sulla condizione della donna delle Nazioni Unite e ha offerto il webinar “Embrace equality, encounter, renewal” durante il quale si è parlato della presenza femminile nella società e nella Chiesa

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

L’empowerment femminile e la promozione dell’uguaglianza tra uomini e donne attraverso l’ascolto e il dialogo, l’accesso all’istruzione e alla tecnologia, il riconoscimento delle conoscenze e delle competenze delle donne leader nelle comunità e l’inclusione delle donne nei processi decisionali: sono questi gli argomenti affrontati nel webinar “Embrace equality, encounter, renewal” che  Caritas Internationalis ha proposto all’Onu, durante la 67.ma sessione della Commissione sulla condizione della donna (Csw), che si è svolta dal 6 al 17 marzo a New York, sul tema  “Innovazione e cambiamento tecnologico, istruzione nell’era digitale per raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipazione di tutte le donne e le ragazze”.

L’impegno di Caritas Internationalis per le donne

Per Stephanie MacGillivray, responsabile della promozione della leadership femminile della Caritas Internationalis, attraverso il webinar sono emerse potenziali opportunità per la Caritas di svolgere un ruolo attivo, a livello internazionale, nella sua missione volta ad assicurare alle donne la possibilità di essere pienamente partecipi e in modo significativo nella società. Nel corso degli anni, la Caritas ha costruito la sua conoscenza ed esperienza con le donne leader di tutto il mondo attraverso le sue opere di beneficenza sin dalla sua fondazione nel 1951, ha spiegato Moira Monacelli della Segreteria Generale di Caritas Internationalis, durante il webinar, aggiungendo che nel 2021 la Caritas ha anche dato vita ad un Comitato per la leadership, l’uguaglianza e la partecipazione delle donne per rafforzare il suo impegno.

La donna nella vita della Chiesa

Monsignor Robert Murphy, capo del Settore Pace e Sicurezza presso la Missione di Osservazione Permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite, ha sottolineato che “le donne hanno ruoli di leadership reali e hanno preso decisioni molto concrete che influenzano il modo in cui la Chiesa interagisce con le comunità religiose e con le comunità di tutto il mondo” e ha detto, inoltre, che “la Santa Sede è molto spesso rappresentata da donne nelle sedi multilaterali”. Andrea Sanchez, teologa e consigliera della Commissione latinoamericana della donna nella Chiesa e nella Società, e Monica Santamarina de Robles, tesoriera generale dell’Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche (Wucwo), hanno rimarcato a loro volta che l’ascolto e il dialogo sono fondamentali per consentire la partecipazione paritaria delle donne nelle strutture nell’ambito ecclesiale. Ma commentando i dati di un sondaggio della Wucwo, Santamarina de Robles ha rimarcato che sebbene, “una notevole maggioranza di donne abbia affermato di non sentirsi discriminata all’interno della Chiesa”, molte hanno espresso che una cultura del “clericalismo” impedisce una maggiore partecipazione delle donne nei processi decisionali. Inoltre c’è la necessità di una migliore formazione dei laici, in particolare delle donne, per consentire l’accesso a ruoli di leadership nella Chiesa.

Un’iniziativa editoriale

Per far conoscere la voce delle donne quest’anno Caritas Internationalis pubblicherà anche un opuscolo intitolato “Uguaglianza, incontro, rinnovamento: un impegno di Caritas per la promozione della leadership e della partecipazione delle donne” e basato sulla sacra Scrittura e sui valori e principi dell’insegnamento sociale cattolico. L’iniziativa editoriale proporrà più di 30 testimonianze di donne impegnate a tutti i livelli nella rete Caritas sui principi da mettere in pratica perché si raggiunga l’uguaglianza tra uomini e donne.