Chiesa Cattolica – Italiana

L’impegno dei cristiani per una nuova antropologia umana

Il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, e il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI, intervenuti a Roma al primo festival internazionale sull'”Umano tutto intero” promosso dal network “Sui Tetti”. Ribadita l’esigenza dell’uomo di rapportarsi con l’altro e con Dio e l’importanza della testimonianza cristiana nell’annunciare con entusiasmo “la vita nuova”

Michele Raviart – Città del Vaticano

La fede nel progresso tecnologico negli ultimi due secoli ha fatto perdere all’uomo lo sguardo su di sé e lo ha fatto identificare con le opere da lui prodotte, ma la creatura, come è scritto nella Gaudium et Spes, senza creatore svanisce. Ad affermarlo è il cardinale segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, intervenuto all’incontro L’eccezione (antropologica) italiana per l’Europa e il mondo, nella giornata conclusiva della prima edizione del Festival dell’Umano tutto intero, organizzato dal network di associazione “Sui tetti – Pubblica agenzia sussidiaria e condivisa” sul tema “Ora! Orientarsi nei rischi antropologici” al Pio Sodalizio dei Piceni a Roma. Un’eccezione, ha spiegato il porporato, che è quella di promuovere la visione cristiana dell’uomo con l’entusiasmo di chi sa di dover dire la cosa più importante, cioè che “Gesù è vero Dio e vero uomo”.

L’illusione in un mondo migliore dopo la pandemia

È quindi la testimonianza cristiana di rendere visibile e accessibile la vita nuova, per il cardinale Parolin la risposta della Chiesa all’ineludibile questione antropologica dell’uomo e delle sue domande. Questo è ancor più vero a due anni dalla fine della pandemia, che si pensava avrebbe consegnato un mondo migliore, più essenziale e con più solidarietà. Una visione, ha detto Parolin, già crollata con il conflitto in Ucraina e aggravato con lo scoppio del conflitto israelo-palestinese. Oggi lo stile e la qualità della vita sono più frenetiche di prima, come testimonia l’aumento di nevrosi, e la terza guerra mondiale a pezzi preconizzata da Papa Francesco è sempre più grande.

Creare un argine all’AI

Ecco allora che l’uomo deve evitare di cadere in uno pseudoumanesimo dove c’è una libertà senza responsabilità, dove ci sono diritti senza doveri o che mancando di un fondamento solido e rischiano di essere orientati ideologicamente. Ne è un esempio quello dell’intelligenza artificiale, dove l’uomo arriva al paradosso di doversi difendere e creare un argine ad una sua invenzione

Zuppi: la dottrina sociale della Chiesa è per tutti

“Essere se stessi vuol dire essere gli uni per gli altri”, spiega invece il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, citando un intervento dell’allora cardinale Ratzinger e intervenendo all’incontro “Proporre, sui tetti, a tutti una ragione all’altezza dell’umano”, sul presente e il futuro dell’antropologia umana. L’arcivescovo di Bologna ha ribadito come in questa fase di inizio di “antropologia digitale” dimentichiamo che abbiamo fisicamente bisogno dell’altro, ma vogliamo farne a meno. L’altro, in determinati contesti, è diventato perfino qualcosa da eliminare. In questo senso, può essere un orientamento importante dato dalla dottrina sociale della Chiesa, definita da Zuppi come “larga” e “ragionevole”. Un insegnamento che è “per tutti” – “I cristiani non hanno l’esclusiva su Matteo 25!” dice il porporato con una battuta -, che non va solo studiato, ma anche vissuto nel quotidiano, “perché se non lo viviamo non interessa a nessuno”.

L’importanza delle cure palliative

La dignità della vita è molto legata alla dignità della morte, ha concluso Zuppi, ribadendo quanto sia fondamentale l’implementazione delle cure palliative. “Devono essere per tutte e diffuse”, ha affermato e per questo è necessario un impegno serio e un investimento economico importante. Tra i relatori dell’evento anche il Ministro italiano per la Famiglia, Eugenia Roccella, che ha ribadito come la maternità sia il punto fondamentale di ogni antropologia umana e non può essere messo in discussione da un discorso che mira a superare quelli che sono i limiti dell’umano.

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