Chiesa Cattolica – Italiana

L’immensa ricchezza dell’Isola di Pasqua esposta in Vaticano

“La grande eredità della piccola Rapa Nui” è il titolo della conferenza che esaminerà il patrimonio antropologico, storico, sociale e religioso di questo piccolo territorio polinesiano cileno situato nel mezzo dell’Oceano Pacifico

Vatican News

Un piccolo territorio nel mezzo dell’Oceano Pacifico, ricco di storia e cultura, sarà al centro dell’ultimo appuntamento dell’anno con la rassegna de “Il Giovedì dei Musei”, iniziativa organizzata dai Musei Vaticani. Si tratta di Rapa Nui, nota anche come Isola di Pasqua, una porzione di terra polinesiana di 163,6 chilometri quadrati appartenente al Cile che custodisce, tra gli altri tesori, i famosi moai, enormi sculture antropomorfe che evocano le figure ancestrali della popolazione locale.

Per esplorare la ricchezza di questa cultura e i suoi contributi alle sfide del mondo di oggi, sia dal punto di vista ecologico che sociologico, la direzione dei Musei Vaticani e l’Ambasciata del Cile presso la Santa Sede, con la collaborazione della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, hanno organizzato la conferenza “La grande eredità della piccola Rapa Nui”, che si terrà giovedì 30 novembre nella Sala Conferenze dei Musei Vaticani.

“Più che monumenti e un paesaggio esotico”

L’immenso parco naturale dell’Isola di Pasqua è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1995, rendendolo una destinazione turistica attraente a livello internazionale. Tuttavia, “Rapa Nui è molto di più dei suoi monumenti megalitici e del suo paesaggio esotico. È un vero e proprio laboratorio di una società che per decenni è stata completamente isolata dal resto del mondo e dei suoi meccanismi di adattamento per garantire la propria sopravvivenza”, afferma Sonia Haoa Cardinali, archeologa e antropologa cilena originaria dell’isola e una delle due persone che interverranno alla conferenza.

La ricercatrice sostiene inoltre che questa particolarità del territorio dell’Isola di Pasqua “permette di offrire solide lezioni per la promozione dello sviluppo sostenibile e chiavi di lettura per la necessità di combattere le cause del cambiamento climatico. Inoltre – prosegue – le caratteristiche particolari di quest’isola, così lontana da altre zone abitate, aiutano a comprendere gli effetti positivi e negativi dei cambiamenti culturali e tecnologici applicati nella società”.

La pietra miliare dell’arrivo del cristianesimo

Sebbene i primi europei siano arrivati sull’Isola di Pasqua a metà del XVII secolo, l’arrivo ufficiale di una missione di evangelizzazione è avvenuto solo nel 1864, ad opera di Fratel Eugène Euyraud, un membro di origine francese della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. I suoi sforzi per portare la fede cristiana a Rapa Nui e il suo lavoro con la comunità locale saranno descritti durante la conferenza dal professor Yves Chiaramella, presidente della “Société d’Etudes des Hautes-Alpes” (Società di Studi delle Alte Alpi) e biografo di Eugène Eyraud.

“La grande eredità della piccola Rapa Nui” sarà presentata congiuntamente dal direttore dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, dall’ambasciatrice del Cile presso la Santa Sede, Patricia Araya Gutiérrez, e dal curatore del Museo Etnologico Anima Mundi, padre Nicola Mapelli.

Per l’ambasciatrice, questo evento, tra gli altri obiettivi, “cerca di far conoscere parte della diversità culturale del Cile attraverso la testimonianza di uno dei suoi popoli originari, in questo caso i rapanui, incorporati al Cile nel 1888 con la firma dell’Accordo tra lo Stato del Cile e i capi di Rapa Nui. Da quel momento è iniziato un lungo processo di piena incorporazione di questa popolazione con i rispettivi diritti sociali, civili e politici. Vorremmo anche sottolineare la pietra miliare dell’arrivo del cristianesimo sull’isola attraverso Fratel Eugène Euyraud, SS.CC. la cui presenza ha avuto un ruolo inestimabile nella conservazione archeologica di fonti e artefatti”, sottolinea Patricia Araya.

La conferenza “La grande eredità della piccola Rapa Nui” può essere seguita online attraverso questo link dei Musei Vaticani.

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