Chiesa Cattolica – Italiana

Libia, violente inondazioni per il passaggio dell’uragano Daniel

La zona più colpita la città di Derna, completamente sommersa dalle acque. Almeno 2000 le vittime, migliaia i dispersi. Mobilitata per gli aiuti la comunità internazionale

Paola Simonetti – Città del Vaticano

Un fenomeno meteorologico estremo è stato definito dagli esperti quello che ha investito con drammatica violenza la Libia, la tempesta che, dopo aver fatto il giro di Grecia, Turchia e Bulgaria uccidendo almeno 27 persone, ha rovesciato sul Paese nord africano una spaventosa quantità d’acqua che ha letteralmente sommerso la città di Derna, nella parte orientale della Libia. A dare il colpo finale, il crollo simultaneo di due dighe che hanno liberato altri 33 milioni di cubi di acqua.

Migliaia le vittime

Le autorità parlano di un bilancio di oltre 2mila morti su una città che conta 100mila abitanti, un bilancio purtroppo destinato ad aggravarsi: sarebbero infatti migliaia i dispersi. “Manca tutto, portate aiuti – l’appello della Mezza Luna Rossa, braccio internazionale della Croce Rossa -. Servono medicine, cibo, ripari per gli sfollati e i volontari, mezzi di comunicazione per una zona enorme senza elettricità”.

Gli aiuti internazionali 

A rispondere alla richiesta di aiuto sono state, per ora, Francia e Italia, che si sono dette pronte a mobilitarsi per dare sostegno immediato, ma si stanno muovendo anche Egitto, Algeria e Qatar, mentre in un messaggio sui social il presidente tunisino Kais Saied ha fatto sapere di aver “autorizzato il coordinamento immediato con le autorità libiche per gli aiuti di urgenza dispiegando i mezzi umani e logistici necessari”.

Lutto nazionale

Mentre giungno messaggi di cordoglio sul fronte internazionale, il Paese si ferma per piangere le vittime, ma anche per prendersi il tempo di mettere in sicurezza attività cruciali e delicate. Tre i giorni di lutto nazionale decretati, a Tripoli, dal primo ministro del governo di unità nazionale, Abdul Hamid Dbeibah, mentre da parte sua il premier Osama Hammad ha annunciato il blocco per due giorni delle attività lavorative per tutti i settori dell’est del Paese, ad eccezione dei servizi di sicurezza, sanitari e di emergenza. Massima l’allerta sui principali giacimenti petroliferi del Paese, nelle aree est della Libia; sospesi i voli tra i siti di produzione dove l’attività è stata drasticamente ridotta.

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