Antonella Palermo – Città del Vaticano
Desidero rivolgere un pensiero speciale al popolo della Libia, in particolare ai giovani e a tutti coloro che soffrono a causa dei gravi problemi sociali ed economici del Paese. Esorto tutti a cercare nuovamente soluzioni convincenti, con l’aiuto della comunità internazionale, attraverso il dialogo costruttivo e la riconciliazione nazionale.
Lo sguardo del Papa torna all’Africa del Nord, in Libia, dopo l’Angelus domenicale.
Il deterioramento delle condizioni di vita dei cittadini
Il presidente del parlamento libico, Aqila Saleh, ha accusato il governo di unità nazionale del premier Abdel Hamid Dbeibah di aizzare l’opinione pubblica contro la stessa Camera dei deputati. Lo riferisce il sito Libya Update. In un discorso tenuto l’altro ieri in occasione della festività islamica dell’Eid Al-Adha, Saleh ha affermato che “istituzioni interne supportate da parti esterne stanno cercando di aizzare l’opinione pubblica contro il Parlamento, ritenendolo responsabile dell’impasse politica e del deterioramento dei servizi” prestati ai cittadini, riferisce il sito. Il primo luglio, un gruppo di manifestanti aveva preso d’assalto il palazzo del parlamento nella città orientale di Tobruk, mentre altre manifestazioni si tenevano in tutte le principali città libiche. Le richieste dei contestatori includevano interventi per limitare i blackout elettrici che durano intere giornate e, nel complesso, contro il deterioramento delle condizioni di vita dei cittadini. Gli slogan delle manifestazioni accusavano i politici libici di tradimento del Paese e appropriazione indebita di risorse pubbliche.
Bashagha dichiara che entrerà nella capitale “nei prossimi giorni”
Il premier libico nominato dal Parlamento in contrapposizione al governo insediato a Tripoli, Fathi Bashagha, ha sostenuto che entrerà nella capitale “nei prossimi giorni”. Bashagha, all’agenzia Afp, ha dichiarato che “tutte le strade per Tripoli sono aperte e, se Dio vuole, saremo lì nei prossimi giorni”. Il premier ‘parallelo’ ha parlato dalla sede temporanea del suo esecutivo a Sirte, circa 450 km a est della capitale.