Il 7 marzo, alle 18.30, la Basilica vaticana ospiterà il quarto ed ultimo appuntamento per approfondire la figura di San Pietro nella teologia, nelle arti, nella storia e nella cultura. “Quo vadis” è il titolo della serata che, introdotta dal cardinale Gambetti, vedrà gli interventi del cardinale Ravasi e di Pietro Zander, responsabile della Necropoli e Beni Artistici della Fabbrica di San Pietro
Vatican News
Giunge all’ultima tappa il ciclo di incontri Lectio Petri, promosso dal “Cortile dei Gentili” e dalla Fondazione Fratelli tutti, per approfondire la vita e il ministero dell’Apostolo Pietro nella teologia, nella storia, nelle arti e nella cultura. Quo vadis, quarto appuntamento, è l’evento conclusivo in cui si analizzerà la figura dell’Apostolo nelle arti e nella letteratura. La serata sarà introdotta dal cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, e sarà arricchita, come nei precedenti incontri, da intermezzi musicali.
Parole e musica
Il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura e fondatore del “Cortile dei Gentili”, commenterà alcuni dei passi più significativi della Seconda Lettera di Pietro (Dal capitolo 1, versetti 1-2; 16-19, dal capitolo 2, versetti 1-2; 13-14; 17-19, dal capitolo 3, versetti 3-4; 8-10) e degli Atti di Pietro. A seguire il dottor Pietro Zander, responsabile Necropoli e Beni Artistici della Fabbrica di San Pietro in Vaticano, proporrà un itinerario petrino, “Pietro nella casa di Pietro”, attraverso l’iconografia dedicata al Pescatore di Galilea e le testimonianze petrine presenti nella Basilica. Le letture saranno interpretate dalla giornalista e conduttrice televisiva Antonella Ventre.
I brani Aurea Luce di Pietro Raimondi e Tu es Petrus di Lorenzo Perosi, musiche tradizionalmente eseguite nella Basilica di San Pietro in occasione della festività dei Santi Pietro e Paolo, saranno interpretati dal Coro e dal Sestetto di Ottoni del Vicariato Vaticano, accompagnati all’organo dal maestro Gianluca Libertucci e diretti dal maestro Temistocle Capone.
Testamento spirituale
“Concluderemo questo suggestivo ciclo di incontri in Basilica – spiega il cardinale Ravasi, – con alcuni passi della Seconda Lettera di Pietro, che è una sorta di testamento spirituale, quasi un discorso d’addio. Frutto probabilmente di un autore cristiano posteriore a lui di molti anni, lo scritto viene comunque posto sotto al patronato dell’Apostolo ed è curioso e di grande attualità, perché descrive le prime crisi della comunità cristiana, che si trova a fronteggiare ‘falsi maestri e profet’”, con le prime tentazioni gnostiche, intellettualistiche e libertine. Ripercorreremo, poi, insieme – con gli Atti di Pietro, che descrivono l’incontro di Cristo con Pietro fuggito da Roma – anche quel famoso ‘Quo vadis?’, che dà il titolo alla nostra Lectio ed è stato reso celebre dal romanzo dello scrittore polacco Henryk Sienkiewicz e dal kolossal cinematografico omonimo”.
L’essenza e il fascino della Basilica vaticana
“Parlare di ‘Pietro nella casa di Pietro’ è un riscoprire l’essenza stessa e il fascino della Basilica Vaticana”, rimarca Zander. “Il significato più genuino e profondo di questo luogo è infatti nella sua stessa origine, in ciò che ne ha determinato la nascita e la vita nel corso dei secoli. Questa basilica – e, prima di questa, la basilica costantiniana e medievale – è nata per custodire la tomba di Pietro: Pietro abita qui, Pétros eni (Pietro è qui), come sembra evocare un graffito in lettere greche di mille e ottocento anni fa, rinvenuto presso l’umile sepoltura dell’Apostolo sotto l’altare maggiore”. Entrare nella Basilica vaticana significa dunque incontrare Pietro: il primo Papa nella guida della Chiesa. Giungere “ad limina Petri” costituisce l’ambita meta di un pellegrinaggio, ma anche il punto di arrivo di un cammino interiore che questa basilica sembra suggerire in una sequenza di spazi, di simboli e di immagini che stimolano la riflessione”. “Seguendo Pietro – prosegue Zander – si giunge a Cristo! Così davanti alla Confessione il papa San Leone Magno pronunciò le seguenti parole: ‘[…] Come permane ciò che Pietro ha creduto in Cristo, così permane ciò che Cristo ha istituito nella persona di Pietro […]. In tutta quanta la Chiesa, Pietro proclama ogni giorno: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente'”.