Chiesa Cattolica – Italiana

L’arte celebra la bellezza della vita

 Christopher Wells – Città del Vaticano

L’evento di questa mattina a Roma vede protagonista la vita, nell’opera pensata e realizzata da un artista canadese. Timothy Paul Schmalz è noto soprattutto per le sue statue realistiche di Gesù senza tetto e per la scultura “Angels Unawares – Angeli inconsapevoli”, il monumento ai migranti presente in Piazza San Pietro, ha presentato la sua ultima opera, una scultura che raffigura la Beata Vergine Maria con il Bambino Gesù non ancora nato.

La bellezza può salvare la vita

“Questa scultura, per me, è stata molto, molto emozionante da creare”, ha detto Schmalz ai nostri microfoni rivelando l’ispirazione baata da una citazione di Dostoevskij, ripetuta dal nunzio del Vaticano negli Stati Uniti, l’arcivescovo Christopher Pierre: “La bellezza può salvare il mondo”. “Mi sono reso conto”, ha detto Schmalz, “che sarebbe stato un progetto interessante se avessi potuto creare una delle sculture più belle e più positive per la vita, una statua a favore della vita, che parla della speranza che la bellezza possa salvare la vita”.

Un particolare dell’opera dedicata alla vita

Molte delle opere di Schmalz si concentrano su questioni attuali di giustizia sociale, come i senzatetto, la migrazione e il traffico di esseri umani. “Tutti questi lavori portano l’attenzione su questioni che, a mio avviso, devono essere espresse in opere d’arte”, ha spiegato Schmalz. “Se l’opera d’arte ha la speranza di promuovere e sensibilizzare l’opinione pubblica su un determinato argomento, io ci credo. E così l’idea della sacralità della vita mi è sembrata un flusso naturale da quei progetti alla Madonna con Bambino, il Monumento alla Vita con il bambino ancora nel grembo materno”.

Portare alla luce questioni “invisibili

Schmalz ha detto di credere nel potere dell’arte, quando è al suo meglio, “di creare consapevolezza in un modo molto sottile e bello per un’intera società”. Ha sottolineato l’importanza di creare arte non per se stessi, ma per amore di Dio, e di usare l’arte “per far emergere questioni che spesso sono invisibili, come l’idea del feto nel grembo materno”. Quindi, ha detto, “creare quest’opera, averla proprio nel centro di Roma e anche in altri luoghi, si spera, farà un grande lavoro per portare la consapevolezza della bellezza e della sacralità della vita”.

La necessità di proteggere i più vulnerabili

La nuova statua, donata dal Movimento per la Vita Italiano, viene benedetta questa domenica a Roma dall’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita. La benedizione avviene “in un momento di crescente consapevolezza della necessità di proteggere le vite più vulnerabili”, si legge in un comunicato stampa che annuncia l’evento. L’arcivescovo Paglia spiega: “Stiamo parlando dell’impegno affinché la donna (e il suo partner) ricevano tutto il sostegno possibile per prevenire l’aborto, superando tutte le condizioni disagiate, anche economiche, che purtroppo portano all’interruzione della gravidanza”.

Oltre alla statua nella chiesa romana di San Marcello al Corso, una scultura gemella sarà installata in modo permanente a Washington, dopo brevi soggiorni in diverse altre città statunitensi.

Exit mobile version
Vai alla barra degli strumenti