Chiesa Cattolica – Italiana

L’Aquila, nasce la Scuola di Alta Formazione in Etica dell’Emergenza

Istituita grazie all’impegno della Chiesa aquilana in collaborazione con il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e il supporto della Caritas Italiana e della Regione Abruzzo, vuole offrire percorsi formativi per insegnare ad agire con l’altro, insistendo sui fondamenti epistemologici, sull’etica e sulla psicologia della sofferenza. Iscrizioni aperte da settembre

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Ci sono traumi che, provocati da calamità, suscitano sofferenze di fronte alle quali è necessario mettere in campo risorse spirituali e psicologiche, oltre che i soccorsi della Protezione Civile, “l’approccio dell’assistenza non è sufficiente a dare risposte a domande di prossimità” che giungono da persone toccate “nelle strutture profonde della loro personalità”; è necessario, in questi casi, “mettere in atto l’’Arte di Aiutare’”, “imparare ad agire con l’altro”, “avviare processi di partecipazione e interazione reciproca”. Servono, insomma, percorsi formativi per “mobilitare l’anima e il cuore e non solo la mente e le braccia” ha sottolineato ieri, 22 luglio, a L’Aquila il cardinale Giuseppe Petrocchi, e per questo nel capoluogo abruzzese è nata la Scuola di Alta Formazione in Etica dell’Emergenza. Presentata nell’aula magna dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Fides et Ratio” dal porporato, dall’arcivescovo coadiutore di L’Aquila monsignor Antonio D’Angelo, dall’assessore regionale Roberto Santangelo, dal consigliere regionale Carla Mannetti, da don Daniele Pinton preside dell’Istituto teologico, e da don Dante Di Nardo, direttore della Caritas diocesana, aprirà le iscrizioni a settembre.

La collaborazione di diversi enti

La Scuola è stata istituita grazie all’impegno della Chiesa aquilana in collaborazione con il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e il supporto della Caritas Italiana e della Regione Abruzzo, che ha concesso borse di studio per gli studenti meno abbienti. “Quando sono stato inviato a L’Aquila da Papa Francesco  – ha dichiarato il cardinale Petrocchi – ebbi forte nel cuore un impatto con l’evidenza drammatica del terremoto. Poi, incontrando le persone, mi sono reso sempre più conto che il terremoto aveva due dimensioni – ha spiegato l’arcivescovo di L’Aquila -, quella esteriore, testimoniata in modo doloroso dai disastri edilizi e dalle vittime e quella interiore, non visibile, spesso sommersa che era costituita dalle fratture provocate nel cuore della gente”. Partendo da questa constatazione si è voluto dar vita a una scuola non esclusivamente nozionistica, ma che partisse “dall’esistenza concreta” per elaborare “progettualità e modularità esecutive”.

Le finalità della Scuola

La Scuola di Alta Formazione in Etica dell’Emergenza sarà avviata presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Fides et Ratio” e la si potrà frequentare in parte on-line e in parte in presenza; avrà la durata di tre anni, prevede, lo studio dell’etica intesa come scienza della vita che interroga l’esistenza umana nella sua globalità, con una particolare attenzione rivolta ai settori della sofferenza e della precarietà, come anche a dimensioni sociali e ambientali. Si insisterà sui fondamenti epistemologici, sull’etica e sulla psicologia della sofferenza, per affrontare meglio le relative sfide nell’ambito personologico, pedagogico, giuridico-normativo e culturale, in linea col magistero della Chiesa. Tali approcci di ricerca qualificheranno ulteriormente le professionalità già operanti a vario titolo nel settore della sofferenza umana, specie quella causata da traumi ambientali, sanitari e sociali, dall’altra forniranno competenze specifiche ad operatori della sofferenza e dell’emergenza, per dare risposte adeguate a quanti possono trovarsi in gravi difficoltà a causa di calamità o sciagure di ogni tipo.

Chi può iscriversi

Possono iscriversi alla Scuola quanti operano nell’ambito assistenziale – medici e personale sanitario, insegnanti di religione, catechisti, operatori Caritas, sacerdoti, religiose e religiosi, studenti di discipline ecclesiastiche, volontari impegnati nell’assistenza alla popolazione nelle calamità naturali e sociali – per acquisire abilità mentali, emotive e comportamentali per assistere le comunità, intercettare disagi e gestire “dissesti” spirituali e relazionali che i traumi possono lasciare nelle persone anche a distanza di anni.

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