Antonella Palermo – Città del Vaticano
Stamattina in Sala Stampa Vaticana è stato presentato l’Anno speciale dedicato alle famiglie, alla luce dei contenuti della Esortazione apostolica Amoris Laetitia. Hanno partecipato il prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, cardinale Kevin Farrel, il sotto-segretario del medesimo Dicastero Gabriella Gambino, con la testimonianza di una coppia di sposi. In attesa dell’Incontro mondiale delle Famiglie in programma per il 2022, durante questo tempo di preoccupazione e sofferenza per l’emergenza sanitaria, si rivela provvidenziale vivere, a partire da domani, questo anno, perché le famiglie acquistino maggiore protagonismo nell’azione pastorale e nella società.
Farrell: pensare le famiglie non come “oggetto”, ma “soggetto” della pastorale
Le famiglie hanno bisogno di cura pastorale, di dedizione, mediante uno stile di maggiore collaborazione tra queste e i pastori. Bisogna investire sulla formazione dei formatori e soprattutto è necessario attuare un cambio di mentalità: pensarle non come ‘oggetto’ ma come ‘soggetto’ della pastorale ordinaria. E’ questo, in sintesi, l’invito espresso dal cardinale Kevin Farrell. Il presupposto, precisato all’inizio del suo intervento, è che la pandemia non deve paralizzarci: proprio in questo tempo di smarrimento – sottolinea – si rivela quanto mai opportuno dedicare un intero anno alla famiglia cristiana, per presentarla davvero come una “buona notizia”. “La famiglia rimane per sempre ‘custode’ delle nostre relazioni più autentiche e originarie”, afferma il porporato, che suggerisce di riprendere in mano il testo del Papa Amoris Laetitia, frutto di un lungo cammino sinodale, non solo nei contesti ecclesiali, ma nell’ambito delle stesse famiglie. Farrell ribadisce la ricchezza di questo documento, che contiene anche percorsi pratici e cita anche l’enciclica Fratelli tutti, un testo molto importante per far crescere nelle famiglie il senso di responsabilità alla solidarietà verso coloro che, per esempio, abitano nello stesso condominio o quartiere.
Accompagnare le famiglie in crisi, povere, disgregate
L’Anno speciale che sta per cominciare deve essere un tempo per non far sentire sole le famiglie di fronte alle difficoltà. Nelle parole del cardinale Farrell c’è l’invito “all’accompagnamento delle coppie e delle famiglie in crisi, al sostegno a chi è rimasto solo, alle famiglie povere, disgregate”. Sebbene molte esperienze si siano mostrate già molto fruttuose e non vanno perciò disperse, il prefetto lamenta che “per molte questioni siamo ancora ad uno stadio iniziale”. Un passaggio centrale è la sottolineatura del protagonismo cui sono chiamate le famiglie nelle parrocchie e nelle diocesi. Bisogna “dare maggiore spazio alle famiglie. La loro stessa vita è un messaggio di speranza per il mondo intero e soprattutto per i giovani”, afferma ancora Farrell. Un particolare aspetto, con cui ha concluso il suo intervento, riguarda la reciprocità della fecondità spirituale tra famiglie e pastori, nella misura in cui si collabora davvero: c’è molto da “dare” per le famiglie, ma ancor di più c’è da “ricevere” da loro. La Chiesa è chiamata a mostrarsi alle famiglie nel duplice atteggiamento di paternità e maternità: accogliente e forte, ma anche capace di ascolto e coraggiosa.
Gambino: viviamo un’emergenza vocazionale al matrimonio
Che sia “il tempo di agire” rinnovando “modalità, strategie e forse anche alcune finalità della pianificazione pastorale” è convinta anche Gabriella Gambino, sotto-segretario del medesimo Dicastero. Arriva a parlare di tempo di “conversione pastorale”, nella consapevolezza che linguaggi, orari, stili ecclesiali forse non sono più adatti alla vita concreta delle famiglie. Alla luce della Amoris Laetitia, bisogna passare da una pastorale dei fallimenti a una che sappia “rinvigorire la bellezza del sacramento del matrimonio e delle famiglie cristiane” rendendola percepibile agli occhi dei giovani e attrattiva. “C’è un grande desiderio di famiglia, ma tanto timore di fronte alla scelta del matrimonio”, rileva la Gambino. Viene evidenziato il criterio che dovrebbe orientare le attività in questo ambito: rendere trasversali i progetti pastorali, secondo una visione integrale della pianificazione. Fa l’esempio della catechesi per bambini che, secondo Gambino, potrebbe essere impostata fin dall’inizio con una formazione remota alla vocazione sponsale, anche per evitare i frequenti abbandoni dopo il sacramento di prima comunione.
Sussidi e video per mettere in pratica l’Esortazione
Il sotto-segretario annuncia la proposta dell’organismo vaticano di dodici possibili percorsi, affinché ogni realtà ecclesiale sia sollecitata a prendere l’iniziativa. In particolare, sul sito del dicastero Famiglia, Laici e Vita saranno inseriti mensilmente dieci video sulla Esortazione, con la partecipazione del Papa e di alcuni testimonial, e via via altri piccoli strumenti saranno resi disponibili online e non. Si citano due libretti entrambi pubblicati dalla Libreria Editrice Vaticana: “Insieme è bello” – con la prefazione del cardinale Farrell – e “Il Papa parla ai piccoli”. In più, si stanno muovendo movimenti ed associazioni, così come anche istituzioni accademiche cattoliche e pontificie per promuovere riflessioni in dialogo con la pastorale. All’amore familiare sarà dedicato domani, all’avvio dell’Anno speciale, un webinar presso il Pontificio Istituto “Giovanni Paolo II” per Studi su Matrimonio e Famiglia, organizzato dal Vicariato e dal Dicastero. Un altro incontro online sarà il forum che si terrà dal 9 al 13 giugno con le Conferenze Espicopali di tutto il mondo e i loro gli uffici di pastorale familiare. “Si tratterà di un momento di riflessione importante per capire fino a dove siamo arrivati sull’applicazione della Esortazione apostolica”, annuncia la Gambino.
Coppia di sposi: la costruzione del ‘noi’ insieme alle altre famiglie
Valentina e Leonardo Nepi, da Arezzo, una figlia di cinque anni e alle spalle un impegno nell’animazione del dopo Cresima in parrocchia – lui officiale del Dicastero – raccontano le sfide dell’amore coniugale. Consapevoli dell’importanza di parole e gesti apparentemente semplici per esprimere rispetto, pazienza, fiducia e perdono reciprocamente ogni giorno, come spesso ha invitato a fare Papa Francesco, auspicano che questo Anno speciale sia anzitutto un tempo propizio per coltivare buone relazioni coniugali e familiari. “Speriamo anche – dicono – che la famiglia possa essere valorizzata maggiormente nella società: promuovere la dimensione sociale della famiglia, la sua capacità di educare i figli, di animare i luoghi e le comunità con valori positivi e generativi, coltivando il dialogo tra le generazioni”. Il periodo di distanziamento forzato che stiamo vivendo a causa dell’emergenza sanitaria può essere vissuto ricorrendo alla creatività anche grazie alla tecnologia che aiuta a evitare l’isolamento, a condividere le risonanze sulla Parola di Dio: questo è il loro consiglio. Sperimentare la dimensione di chiesa domestica e favorire la connessione tra le generazioni, tra anziani e nonni, è ritenuto cruciale. Perché, ricordano, “la forza della famiglia non si esaurisce quindi nell’intimità delle nostre case”.
Il matrimonio come Sacramento è distinto dalle unioni civili
Rispondendo a una domanda di un giornalista relativa alle reazioni della recente dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede di divieto di benedizione per le unioni omosessuali, il cardinale Farrell ha fermamente precisato che “la vita pastorale della Chiesa è aperta a tutte le persone”. E’ importante che la gente capisca che noi apriamo le braccia per accogliere tutti, nei diversi stati della vita e in qualsiasi condizione si trovino”, scandisce il porporato. “Bisogna fare una distinzione: la Chiesa parla del Matrimonio come Sacramento, non come unione civile. In Amoris laetitia parla di questo”, precisa ancora e aggiunge: “coloro che non possano beneficiare della piena partecipazione nella Chiesa non vuol dire che non possano essere accompagnati”. Rimarca dunque la distinzione tra matrimonio sacramentale e unione civile. “Durante questo anno speciale noi incontreremo moltissime diocesi di tutto il mondo che hanno a che fare con coppie omosessuali. Ci sono situazioni in cui ci sono divorziati e risposati, la Chiesa continua ad accompagnarle”.