Il 29 aprile prossimo a San Paolo Fuori le Mura il Coro del Parlamento britannico e la Southbank Sinfonia eseguiranno l’opera-monumento di Edward Elgar basata su un poema del cardinale Newman, una rarità musicale per l’Italia e per Roma
Vatican News
“La più grande impresa al di fuori del Regno Unito”. Ha definito così il Lord inglese Michael German il concerto che l’orchestra Southbank Sinfonia e il The Parliament Choir, il Coro del Parlamento britannico, metteranno in scena nella cornice della Basilica di San Paolo Fuori le Mura il 29 aprile prossimo. Grande impresa in termini certamente numerici – saranno in totale circa 400 gli artisti coinvolti – ma grande soprattutto per l’opera che a distanza di quasi 20 anni torna a essere eseguita a Roma, dunque una performance non certo abituale: si tratta di The dream of Gerontius, “Il sogno di Geronte”, quello che molti considerano il capolavoro di Edward Elgar.
Newman, l’ispiratore
Il compositore britannico, che scrisse quest’opera tra il 1899 e il 1900, costruì la partitura basandosi sull’omonimo poema del cardinale John Henry Newman, una delle figure più importanti del pensiero cristiano del XIX secolo – anglicano di nascita, convertitosi al cattolicesimo e proclamato santo da Papa Francesco nel 2019. Il concerto, organizzato con il contributo della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, è stato voluto dal cardinale James Harvey, arciprete della basilica paolina, proprio per celebrare il cardinale Newman. In origine era stato previsto nel 2020, poco dopo la canonizzazione cardinale inglese, ma la pandemia ha fatto slittare tutto a quest’anno.
Rafforzare le relazioni tra Regno Unito e Vaticano
A dirigere l’imponente compagine vocale del Coro e la Southbank Sinfonia sarà il maestro Simon Over, affiancato dai solisti Robert Murray (tenore, Gerontius), Beth Taylor (mezzosoprano, l’Angelo) e Arthur Bruce (baritono, il Sacerdote e l’Angelo dell’agonia). Durante la presentazione del concerto nei giorni scorsi a Roma – alla presenza tra gli altri dello stesso cardinale Harvey, dell’ambasciatore britannico presso la Santa Sede John Trott e del presidente della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra Hans Albert Courtial – il Lord inglese Michael German, presidente del Coro del Parlamento britannico, ne ha sottolineato anche la singolarità, definendola l’“istituzione più egualitaria del Regno Unito”, perché formata dai membri delle due camere. Il concerto, ha soggiunto, è “è un’occasione unica per rafforzare le relazioni fra Regno Unito e Vaticano attraverso la musica”.