Gabriella Ceraso – Città del Vaticano
L’abbraccio del Papa per l’isola dei Caraibi martoriata e dimenticata arriva anche concretamente, dopo un appello alla solidarietà lanciato all’Angelus del 15 agosto con l’invocazione della protezione della Madonna. Lo fa sapere il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale in un comunicato: Francesco ha stabilito di inviare un primo contributo di 200mila euro per il soccorso alla popolazione in questa fase di emergenza post terremoto, fase che si lega alla già difficile situazione dovuta alla pandemia da Covid-19 che sull’isola ha causato circa 600 vittime in una situazione sanitaria al collasso
Ricordiamo che il mattino del 14 agosto scorso un terremoto di magnitudo 7,2 della scala Richter avvertito anche in Giamaica con epicentro a circa 150 km a ovest della capitale Port-au-Prince, ha devastato intere regioni del sud e sud ovest. Un bilancio ancora provvisorio, che è andato aumentando di giorno in giorno, e che conta ora 2.207 morti, 344 dispersi e 12.268 feriti. I danni sono incalcolabili. Intere aree interne sono state rase al suolo e le abitazioni sono venute giù con slavine di terra già resa fragile da un disboscamento molto aggressivo che segna l’isola da anni. E quello che non aveva distrutto il terremoto ha distrutto la tempesta tropicale che si è abbattuta sull’arcipelago nei giorni scorsi.
La macchina internazionale della solidarietà che il Papa aveva sollecitato da subito, sta lavorando, ma con tante difficoltà dovute sia alla gang criminali presenti senza controllo sul territorio sia alle difficoltà di collegamenti per il disastro che si è creato. Il sostegno di Francesco dunque è prezioso e desiderato. La somma – spiega il Dicastero – che verrà ripartita in collaborazione con la Nunziatura Apostolica, tra le Diocesi maggiormente toccate dalla calamità, sarà impiegata in opere di assistenza ai terremotati e vuol essere un’immediata espressione del sentimento di spirituale vicinanza e paterno incoraggiamento nei confronti delle persone e dei territori colpiti”. Il contributo, che accompagna la preghiera, a sostegno dell’amata popolazione haitiana, è parte degli aiuti che si stanno attivando in tutta la Chiesa Cattolica e che coinvolgono, oltre a varie Conferenze Episcopali, numerosi organismi di carità.
Il sostegno per Bangladesh e Vietnam
Il sostegno del Papa unitamente ad Haiti è destinato anche ad altri due Paesi in grande difficoltà. Un primo aiuto di emergenza di circa 69 mila dollari – informa il Dicastero guidato dal cardinale Peter Turkson – va anche alle popolazioni del Bangladesh, colpite recentemente dal ciclone Yaas. Un milione quelle interessate già in condizioni di estrema difficoltà per la diffusione della pandemia con la temibile variante indiana. Altro Paese nel cuore di Francesco è il Vietnam. Alla popolazione il Papa ha destinato un primo aiuto di 100 mila euro. Il Paese – spiega il comunicato del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale – si trova in stato di grave disagio a causa delle conseguenze socio-economiche legate alla pandemia da Covid 19 che qui ha causato più di 8000 vittime.