Francesco ha scritto all’attore italiano un messaggio di condoglianze letto ieri durante le esequie della moglie Lucia, spentasi mercoledì scorso: continua a testimoniare la bellezza dell’amore che vi ha tenuto uniti
Alessandro De Carolis – Città del Vaticano
Più di sessant’anni di vita insieme Lucia e Lino. Al punto da desiderare che anche la morte potesse essere una strada da fare sottobraccio, come chissà in quante altre vicende e occasioni. Era questo il desiderio di Lucia Zagaria, la moglie di Lino Banfi, spentasi mercoledì notte a 85 anni al Campus Biomedico di Roma, dove era in cura da tempo. L’attore aveva raccontato al Papa il pensiero della sua Lucia durante l’incontro avuto in Vaticano lo scorso anno il 2 marzo, il giorno dopo il 60.mo anniversario di matrimonio della coppia. Un incontro – aveva riferito Banfi in una intervista – vissuto con simpatia e sentimento di amicizia, durante il quale Francesco aveva definito Lino Banfi “abuelo d’Italia”, ovvero “nonno d’Italia”, dal ruolo di nonno Libero interpretato per anni e con grande successo nella fiction “Un medico in famiglia”.
I nonni sanno essere forti nella sofferenza
Lo stesso sentimento di amicizia mista a commozione traspare dalle parole che il Papa ha indirizzato a Lino Banfi ieri, nel giorno dei funerali della signora Lucia, celebrati nella parrocchia romana di Sant’Ippolito dal cardinale Francesco Coccopalmerio. Nel suo messaggio, letto durante la Messa, Francesco si rivolge all’attore chiamandolo “caro fratello” e gli scrive tra l’altro: “I nonni sanno essere forti anche nella sofferenza, e tu sei il nonno di una Nazione intera. Raccogli l’eredità di fede e di bontà di tua moglie Lucia, continuando a testimoniare la bellezza del vincolo di amore che vi ha tenuti uniti, la bellezza incomparabile della famiglia”.