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“Vicinanza e solidarietà” è quanto il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Matteo Zuppi, assicura all'”Episcopato e all’intera Chiesa nicaraguense”. Rivolgendosi a monsignor Carlos Enrique Herrera Gutiérrez, vescovo di Jinotega e presidente dei vescovi del Paese latino-americano, il porporato riferisce dello “sgomento e incredulità” suscitati dalle notizie “delle dure persecuzioni che il popolo di Dio e i suoi pastori stanno subendo a motivo della fedeltà al Vangelo della giustizia e della pace”. Il presidente della Cei ricorda la preoccupazione vissuta nelle ultime settimane per “le decisioni assunte dal governo nei confronti della comunità cristiana, attuate anche attraverso l’uso della forza ad opera delle forze militari e di polizia”, fino all’arresto, ieri, di monsignor Álvarez insieme ad altri sacerdoti, seminaristi e laici. ” Si tratta di un atto gravissimo – scrive il cardinale Zuppi -, che non ci lascia insensibili e che ci induce a tenere alta l’attenzione su quanto accade a questi fratelli nella fede”.
Siano garantiti libertà di credo e di opinione a tutti nel Paese
Nella lettera si legge si spiega che ” le circostanze e il contesto di tali arresti destano particolare apprensione non solo perchè prendono di mira i cristiani a cui è impedito il legittimo esercizio del proprio credo, ma perché si inseriscono in un momento in cui i più elementari diritti umani appaiono fortemente minacciati”. Il presidente della Cei, a nome dei vescovi italiani, scrive di volersi dunque unire “alle richieste della comunità internazionale” ai responsabili politici del Nicaragua, espresse ieri anche dal segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, affinchè vengano garantiti “la libertà di culto e di opinione non solo agli esponenti della Chiesa cattolica, ma a tutti i cittadini”. A monsignor Gutiérrez, agli altri vescovi del Paese latino-americano e a tutti i suoi cittadini, conclude il cardinale Zuppi “assicuriamo la nostra preghiera e la nostra costante attenzione agli eventi che li riguardano in questo momento di particolare sofferenza”.