La tristezza del Papa per la morte del cardinale Schwery

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Gabriella Ceraso – Città del Vaticano 

Le parole del Papa sono indirizzate al vescovo di Sion, monsignor Jean-Marie Lovey e ripercorrono in breve la vita e l’impegno del cardinale Henri Schwery, deceduto all’età di 88 anni lo scorso 7 gennaio nel suo villaggio natale di Saint-Léonard, nel Vallese, dove aveva a lungo continuato a prestare servizi parrocchiali come semplice cappellano.

Misericordia e pace per un Pastore attento e impegnato

Francesco si rivolge a tutta la comunità di Sion, nella quale il cardinale aveva iniziato il suo cammino ecclesiale con l’ordinazione sacerdotale nel 1957, mentre studiava matematica e fisica quantistica all’Università di Friburgo.

“Chiedo al Padre di ogni misericordia  – scrive il Papa – di accogliere nella sua pace e nella sua luce questo uomo di scienza e questo Pastore profondamente votato alla guida della sua diocesi. Attento ai bisogni pastorali dei fedeli, si è dedicato alle vocazioni sacerdotali e alla formazione dei sacerdoti. Si è anche impegnato nella ricerca dell’unità della Chiesa in diverse occasioni”.

Quindi dal Papa la Benedizione apostolica estesa anche ai sacerdoti e alla famiglia del cardinale defunto e a tutte le persone che prenderanno parte alla celebrazione delle esequie che si terranno, in forma ristretta, lunedì 11 gennaio alle 10.30 nella Cattedrale di Sion.

Nominato vescovo nel 1977 da san Paolo VI e creato cardinale da san Giovanni Paolo II nel 1991, Henri Schwery ha svolto numerosi incarichi pastorali conciliandoli sempre con l’insegnamento. I suoi 18 anni di governo diocesano sono stati segnati in particolare dal difficile rapporto con il seminario di Ecône, amministrato dalla Fraternità San Pio X del Vescovo Marcel Lefebvre, che si trovava nella giurisdizione della sua diocesi. Il suo episcopato a Sion ha visto anche l’introduzione del diaconato permanente e la creazione di un seminario diocesano nel 1986. In particolare Henri Scwery ha sviluppato una cura pastorale incentrata sul sostegno alle famiglie e creato settori pastorali per assicurare una rete parrocchiale più equilibrata. Da presidente dei vescovi svizzeri monsignor Schwery ha accompagnato San Giovanni Paolo II durante il suo viaggio apostolico in Svizzera nel 1984, da lui organizzato.