“La Stella di Greccio”, ovvero ridere assieme a San Francesco

Vatican News

Il film commedia presentato ieri in Filmoteca Vaticana. Il regista Arnaldo Casali svela un volto inedito del Santo di Assisi, prendendo spunto dagli studi sull’aspetto del suo umorismo e sulla dimensione gioiosa del suo apostolato. Presenti alla proiezione in Vaticano anche l’attore Francesco Salvi, protagonista di un piccolo cameo, e Liliana Cavani, la regista di due pellicole ispirate al Poverello

Gianmarco Murroni – Città del Vaticano

Un San Francesco inedito, spiritoso, a tratti sconosciuto. È il San Francesco protagonista del film “La Stella di Greccio”, l’opera realizzata dal regista Arnaldo Casali e proiettata ieri pomeriggio, 11 gennaio, alla Filmoteca Vaticana. “Un altro film su San Francesco? Basta, che altro c’è da dire”, scherza l’autore e regista Arnaldo Casali, che spiega, in realtà, come ci sia ancora tanto da scoprire sul Santo di Assisi: “Francesco è paradossalmente il Santo più popolare e quello più sottovalutato, proprio perché conosciamo poche cose di lui. Ci sono tanti episodi e tante sfaccettature della sua personalità che molti ignorano. Pensiamo ad esempio alla sua morte: Francesco muore mangiando dolci e cantando, una morte che possiamo considerare comica, trasgressiva. Sembra quasi una festa, ma per lui quello è un momento di gioia per l’incontro con il Padre, non una cosa triste”.

Un momento della presentazione del film

L’umorismo di Francesco

Proprio l’umorismo è la chiave con cui viene raccontata la personalità di San Francesco. “L’incisività del suo messaggio è strettamente connessa all’umorismo – spiega ancora Casali – Questa cosa ce l’ha insegnata anche Papa Francesco, un Pontefice che spesso fa battute molto graffianti. E l’umorismo è questo: dire cose molto serie e allo stesso tempo sconvolgere. La risata è l’espressione di un disagio, quando ti metto di fronte alla verità ti metto a disagio e ti faccio ridere. Non è un caso che questo film sia uscito dopo 10 anni di Papato di Francesco”. Sul tema dell’umorismo si è espresso anche l’attore Francesco Salvi, protagonista di una breve, ma divertente, apparizione nel film, definita dallo stesso Salvi un cameo “ittico”: “La comicità non è una semplice battuta che fa ridere sul momento, ma una cosa che viene dalla serenità e allo stesso tempo te la fornisce, perché sdrammatizza e prevede anche una certa intelligenza: difficilmente dall’ottusità nasce qualcosa di divertente. E questo fa parte della comicità di San Francesco e della sua visione allegra”.

Il film

La pellicola racconta del viaggio di Francesco fino a Greccio, dove durante la notte di Natale del 1223 allestisce una rievocazione della nascita di Gesù, realizzando il primo Presepe vivente della storia. La sceneggiatura è rigorosamente basata sulle fonti francescane. Il Santo è interpretato da frate Alessandro Brustenghi, attivo in campo artistico come cantante e attore, e al suo fianco è presente frate Angelo, discepolo di San Francesco, interpretato nel film dall’omonimo frate Angelo Gatto, anche produttore del progetto: “Sempre frate  commenta con il sorriso il religioso – Mi hanno proposto questo, è stato bello e divertente vivere l’esperienza di Francesco. È stata una grande avventura, abbiamo riscoperto l’allegria del Santo di Assisi e il suo essere dentro la Chiesa”. Tanti i riferimenti all’interno dell’opera, tra cui la presenza nel cast di Fabio Bussotti nel ruolo di frate Leone, lo stesso personaggio che aveva interpretato nel successo cinematografico del 1989 “Francesco”. La regista di quel film, Liliana Cavani, era presente alla proiezione nella Filmoteca Vaticana: “È un’opera interessante, con un occhio nuovo e un protagonista gradevole – è il commento della regista – San Francesco è sempre attuale, vale la pena vedere il film”. Poi la soddisfazione dopo le parole di Casali che ha dedicato “La Stella di Greccio” proprio alla Cavani: “Sono contenta, mi ha fatto molto piacere”.