Chiesa Cattolica – Italiana

La solidarietà del WCC per i Paesi colpiti dagli incendi

Isabella Piro – Città del Vaticano

Il Patriarca ecumenico Bartolomeo; il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill; l’arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Hieronymos II; la Chiesa Evangelica di Grecia; l’arcivescovo di Tirana, Durazzo e di tutta l’Albania Anastasios e i membri del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) negli Stati Uniti d’America: sono questi i destinatari di diversi messaggi di solidarietà inviati dal Segretario generale ad interim del Wcc, il Rev. Ioan Sauca. In tutti questi Paesi del mondo, infatti, negli ultimi tempi si sono verificati incendi di proporzioni inaudite che hanno lasciato interi territori devastati, provocando vittime e feriti. “Mentre migliaia di persone lottano per venire a patti con il trauma e la devastazione causati dalle fiamme – si legge nei messaggi – desidero esprimere la nostra solidarietà a tutti coloro che hanno subito perdite di vite umane e di mezzi di sussistenza”.

Fenomeni estremi  feriscono la nostra Casa comune

Assicurando preghiere, il Wcc ribadisce che “sta diventando sempre più evidente che gli incendi di quest’anno in tutto il mondo non sono della stessa portata degli anni precedenti”, ma “fanno parte dei fenomeni estremi che si osservano sempre più spesso come conseguenza del cambiamento climatico”. Quest’ultimo, infatti, “indotto dall’uomo, sta accelerando e sta cambiando radicalmente la nostra casa comune”. Esprimendo, poi, apprezzamento per i tanti Paesi che “si stanno mobilitando e stanno unendo le loro forze per salvare coloro che soffrono a causa di una tale catastrofe naturale”, il Wcc si dice “grato a quei professionisti e volontari che stanno partecipando alle operazioni di salvataggio a rischio della propria vita”.

“In tempi di crisi e dolore, si ha ancora più bisogno di un riparo, di cibo e nutrimento e le Chiese sono lì per fornire conforto e consigli, ospitalità e speranza, forza e solidarietà”, afferma ancora il Rev. Sauca che, infine, leva la sua preghiera per “tutte le comunità devastate dagli incendi e per le persone che non sono sicure del loro futuro, senza sapere se hanno perso tutto”. “Anche nella più grande catastrofe, Dio è con noi e possiamo essere certi che possiamo sempre indirizzarci a Lui”, concludono i messaggi.

Serve una trasformazione profonda per il Pianeta

Da ricordare che, nei giorni scorsi, il Wcc ha diffuso una nota sul sesto Rapporto di valutazione (AR6) dell’Ipcc, il Gruppo di esperti Onu sui cambiamenti climatici, pubblicato il 9 agosto. Un documento che deve suonare come un vero e proprio “campanello di allarme”, sottolinea il Consiglio mondiale delle Chiese, affinché si prendano decisioni “concrete” e “urgenti” per contenere il surriscaldamento del pianeta. “Questa situazione – si legge nella nota – richiede una trasformazione urgente e radicale verso società ed economie ad emissioni zero, in un contesto di giustizia e solidarietà”.

Attualmente, gli incendi attivi riguardano Grecia, Turchia, Italia, Albania e Russia dove le fiamme che stanno devastando la Jacuzia, la più vasta regione della Siberia, hanno raggiunto il Polo Nord per la prima volta nella storia. Negli Usa, invece, i roghi sono divampati alla fine di luglio, colpendo almeno 12 Stati. In particolare nell’Oregon, a Bootleg Spring, il 6 luglio è divampato un drammatico rogo che, in un mese, ha bruciato 413.765 acri. Contenuto, finora, solo all’87 per cento, si stima non finirà prima di ottobre.  Si tratta del terzo incendio più grande nella storia dell’Oregon dal 1900.

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