Si è tenuto il 4 e 5 maggio in Svizzera l’evento proposto delle Missionarie secolari scalabriniane, al quale hanno preso parte centinaia di persone provenienti da tutto il mondo. Un momento che ha esaltato l’impegno di chi vuole confermare l’anelito di pace radicato nel cuore di uomini e donne
Vatican News
Il sogno della pace e della fraternità, dibattuto, condiviso e strenuamente difeso da tutti i 400 partecipanti circa che hanno preso parte alla Scalabrini Fest 2024, proposta dalle Missionarie Secolari Scalabriniane a Solothurn, in Svizzera, presso il Centro Internazionale Scalabrini, il 4 e 5 maggio.
La pace, sogno controcorrente
“We have a dream: fraternità”, è stato il tema dell’incontro che ha visto il confronto tra giovani ed adulti, famiglie con bambini, migranti, rifugiati, studenti, residenti in Svizzera e provenienti da 32 Paesi. Accanto a loro anche rappresentanti della Diocesi di Basilea, dei Missionari Scalabriniani, di alcune unità pastorali e missioni linguistiche della regione, del Centro Missionario di Piacenza. Una grande diversità di provenienze, di professioni e di storie, racconta Beatrice Panaro, missionaria secolare scalabriniana, “le cui voci sono andate controcorrente rispetto al clima generalizzato che vorrebbe smentire il sogno della fraternità e della pace: un sogno non solo radicato nel cuore di ogni uomo e donna, ma lo stesso sogno di Dio”.
Riconoscersi nell’altro
Nello scambio in piccoli gruppi, indica Panaro, “ci siamo ritrovati a condividere la gioia di impegnarci – ciascuno in modo diverso – perché tutti gli uomini e le donne della terra si riconoscano parte di una famiglia e imparino a vivere gli uni per gli altri, ad avere cura gli uni degli altri”. Il pomeriggio è culminato nella messa celebrata in cattedrale e presieduta dal vescovo di Basilea, monsignor Felix Gmür.