Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Arriva anche la conferma da parte ucraina della perdita della città di Lysychansk che i filorussi avevano ammesso di aver conquistato. Il presidente Zelensky, nel consueto videomessaggio, ha promesso di riconquistare l’area grazie ad armi più moderne e ha citato il successo delle forze di Kiev nel riprendere il controllo di altri territori promettendo di arrivare al Donbass. “Non siamo al game over”: afferma Zelensky per il quale ci sono rischi che l’intera regione del Lugansk venga occupata.
Il prossimo obiettivo dei russi è Sloviansk, con la vicina Kramatorsk, un bombardamento sulla zona ha causato 6 morti e 15 feriti, mentre gli ucraini hanno colpito l’aeroporto della città occupata di Melitopol. ”L’obiettivo della Russia – si legge nell’ultimo rapporto del ministero della Difesa britannico – ora si sposterà quasi sicuramente sulla cattura dell’Oblast di Donetsk, gran parte della quale rimane sotto il controllo delle forze ucraine”. Sarebbero, secondo Zelensky, 89 gli atleti e gli allenatori uccisi in guerra, 13 catturati dai russi. Una stima fornita nell’incontro con il presidente del Comitato olimpico internazionale, Thomas Bach.
Il punto sul futuro dell’Ucraina
A Lugano, in Svizzera, è tutto pronto per la Conferenza che vede al centro la ricostruzione dell’Ucraina, sotto il profilo economico e infrastrutturale, ma anche sociale e umanitario. Tra i presenti il primo ministro ucraino Denys Shmyhal, la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen, oltre ai rappresentanti di 36 Paesi e 13 organizzazioni internazionali. Il presidente ucraino, Zelensky, parteciperà virtualmente. I numeri ricordano che almeno 45 milioni di metri quadrati di abitazioni, 256 imprese, 656 istituzioni mediche e 1.177 istituzioni educative sono state danneggiate, distrutte o sequestrate, mentre l’economia ucraina aveva già subito perdite fino a 600 miliardi di dollari.
L’intelligence del ministero della Difesa britannico ha reso noto inoltre che è devastante l’impatto dell’invasione russa sul settore agricolo ucraino, il blocco di Odessa sta causando una vera paralisi nelle esportazioni di grano dall’Ucraina. Secondo Londra è improbabile che queste nel 2022 superino il 35% del totale del 2021, in realtà – accusa l’intelligence Gb – è l’interruzione del settore agricolo ucraino da parte della Russia che continua ad aggravare la crisi alimentare globale.