Chiesa Cattolica – Italiana

La Repubblica Centrafricana verso la pace

Giancarlo La Vella – Città del Vaticano

“Annuncio la fine delle operazioni militari su tutto il territorio nazionale a partire dalla mezzanotte di oggi”. Parole inattese arrivate via radio, quelle del presidente Touaderà, ma che rispondono alle speranze di pace della popolazione civile centrafricana da troppo tempo colpita da guerra civile e violenze. L’immediata tregua – ha aggiunto il capo dello Stato – dimostra la mia ferma determinazione a favorire l’avvio di colloqui di pace.

Uno dei Paesi più poveri al mondo

Classificato dalle Nazioni Unite come il secondo Paese meno sviluppato del mondo, la Repubblica Centrafricana è teatro dal 2013 di una sanguinosa guerra civile, nonostante i peacekeepers delle Nazioni Unite schierati nel Paese dal 2014. La missione dell’Onu, denominata Minusca, conta circa 12 mila uomini. Forti tensioni, in particolare, si sono vissute nel 2020, quando alcuni dei gruppi armati, che occupavano più di due terzi del Paese, sotto la sigla ‘Coalizione dei Patrioti per il cambiamento’ (Cpc), hanno lanciato una pesante offensiva per impedire la rielezione di Touaderà. Il capo dello Stato fece appello alla Russia e al Ruanda, che intervennero in appoggio dell’esercito di Bangui

Sei anni fa il Giubileo della Misericordia a Bangui

Nella capitale Bangui, il 29 novembre 2015 Papa Francesco con l’apertura della Porta Santa della Cattedrale inaugurava il Giubileo della Misericordia, un gesto d’amore per un Paese così martoriato e che oggi guarda con speranza ad un futuro migliore. “Questo Paese soffre per l’incomprensione e l’odio – disse Francesco in quell’occasione. Qui l’Anno Santo della Misericordia arriva in anticipo. Tutti insieme chiediamo amore e pace”. E nell’omelia della Santa Messa, presieduta nella Cattedrale di Bangui, il Papa lanciò un profetico appello: “A chi usa le armi, chiedo: deponete questi strumenti di morte, armatevi di giustizia e misericordia”. 

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