Chiesa Cattolica – Italiana

La pena di morte non è punizione ma vendetta che colpisce gli innocenti

In occasione della Giornata Mondiale delle Città per la Vita, Città contro la Pena di Morte, la Comunità di Sant’Egidio e un ex condannato alla pena capitale Gary Drinkard chiedono la salvezza di Kenneth Smith. Carlo Santoro: ”La Corte suprema dell’Alabama vuole procedere con l’ipossia azotata, un gas non consentito nemmeno per la macellazione degli animali, perché è disumano”

Francesca Sabatinelli e Devin Watkins – Città del Vaticano

La pena di morte non è punizione ma è vendetta, che non colpisce il condannato il quale, soprattutto se ha fatto pace con Dio, accetta la sua morte. La pena capitale colpisce la famiglia della vittima, nella quale viene instillato l’odio, e quella del prigioniero che viene messo a morte. L’americano Gary Drinkard, parla a Radio Vaticana – Vatican News e ricorda i suoi otto anni nel braccio della morte dell’Alabama, accusato di un omicidio da lui mai commesso. Un innocente nel famigerato death row fino al 2001, anno della sua scarcerazione.

Il Colosseo illuminato

Gary oggi dà la sua voce e il suo volto a chi, come la Comunità di Sant’Egidio, da anni porta avanti una campagna a livello mondiale per arrivare ad una moratoria universale. E l’invito è per oggi, 30 novembre, in occasione della Giornata mondiale delle Città per la Vita, Città contro la Pena di Morte, a partecipare ad una manifestazione al Colosseo che per l’occasione, alle 18, verrà illuminato per fare da sfondo ad una scenografia digitale Visual Mapping 3D sul tema “Non c’è giustizia senza vita”. Assieme al Colosseo, altre duemila Città per la vita, sparse in tutto il mondo illumineranno i loro monumenti, unite per il “no” alla pena capitale.

L’ipossia di azoto

L’appello di Sant’Egidio è anche per Kenneth Smith, da oltre 30 anni in carcere condannato a morte per l’omicidio di Elizabeth Sennett, la moglie di un predicatore. La sua esecuzione è al centro di una controversia legale, a seguito di un primo tentativo di esecuzione non riuscito, quando per l’uomo furono sei ore di agonia poiché i boia non riuscirono a infilargli gli aghi per l’iniezione legale. Ora l’Alabama intende riprovarci, utilizzando l’ipossia di azoto. Sarebbe la prima volta in assoluto che questo metodo crudele verrebbe utilizzato su di un essere umano.

Una petizione all’Alabama

L’appello della Comunità di Sant’Egidio, e dello stesso Gary Drinkard, è affinché i cristiani tutti lavorino per arrivare all’abolizione della pena di morte in tutto il mondo. “In occasione del 30 novembre stiamo lanciando un appello per salvare la vita di Kenneth Smith” spiega Carlo Santoro, coordinatore di Sant’Egidio contro la pena di morte negli Usa. ”Il mese scorso, la Corte suprema dell’Alabama ha deciso di procedere con un’altra esecuzione, questa volta con l’ipossia azotata, che è un gas non consentito nemmeno per la macellazione degli animali, perché è disumano”. L’invito della Comunità di Sant’Egidio è quindi quello di inviare una petizione al governatore dell’Alabama e a combattere perché sia abolita. “In prigione si impara ad essere pazienti – conclude Gary – e ad aspettare senza arrabbiarsi. Io poi sono stato aiutato dalla fede e dalle preghiere di molte persone. La pena di morte è una barbarie, preghiamo tutti perché sia abolita e non solo negli Stati Uniti, ma in tutti i Paesi che la prevedono”.

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