La gratitudine dei vescovi al Papa per la consacrazione a Maria di Russia e Ucraina

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Tiziana Campisi – Città del Vaticano

La Chiesa greco-cattolica ucraina ha appreso “con speranza la notizia” della consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria che il Papa compirà il 25 marzo, durante la Celebrazione della Penitenza nella Basilica di San Pietro. Monsignor Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore di Kiev-Halyč della Chiesa greco-cattolica ucraina, afferma che si tratta di “un atto spirituale atteso da molto tempo dal popolo ucraino” e che “i cattolici ucraini sin dall’inizio dell’aggressione russa, nel 2014”, lo chiedevano “come urgente bisogno, per evitare l’aggravamento della guerra e dei pericoli che pervenivano dalla Russia”. Monsignor Shevchuk aggiunge che in seguito all’invasione della Russia, il 24 febbraio scorso, sono giunte preghiere da tutte le parti del mondo perché venisse compiuta compiere tale consacrazione. “Siamo grati al Santo Padre per aver innanzitutto accolto la richiesta della Madonna manifestata durante l’apparizione del 13 luglio 1917 a Fatima, e dei suoi figli, per proteggere l’Ucraina e fermare ‘gli errori della Russia che promuove guerre e persecuzioni della Chiesa”, conclude il presule.

Le consacrazioni dell’Ucraina a Maria nel corso della storia

La Chiesa cattolica ucraina fa sapere che “la tradizione della Consacrazione alla Madre di Dio” è molto antica e che “il popolo della Rus’-Ucraina fu consacrato alla protezione della Beata Vergine Maria dal pio principe Yaroslav il Saggio”. Fu poi il cardinale Myroslav Ivan Liubachivsky a rinnovare tale consacrazione nel 1995 a Zarvanytsia. L’Ucraina è stata poi consacrata sotto la protezione della Beata Vergine Maria, il 6 aprile del 2014, in tutte le chiese della Chiesa greco-cattolica ucraina e il 23 ottobre 2016, monsignor Shevchuk ha fatto lo stesso a Fatima.

Da domani una novena in preparazione all’atto del 25 marzo

Nei giorni scorsi, in una lettera a Francesco, era stato l’episcopato ucraino a farsi “portavoce della preghiera incessante e accorata”, sostenuta dai sacerdoti e dalle persone consacrate, di “tutto il popolo cristiano per la consacrazione” dell’Ucraina e della Russia, chiedendo “di compiere pubblicamente l’atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria”, “come richiesto dalla Beata Vergine a Fatima”. L’arcivescovo latino di Leopoli, monsignor Mieczysław Mokrzycki, ricorda alla Radio Vaticana che la richiesta è stata ripetuta al cardinale Konrad Krajewski, inviato dal Papa in Ucraina per manifestare la sua vicinanza ai profughi. “Siamo molto contenti e grati che sia arrivata subito la risposta di Papa Francesco che ci comunica che il 25 marzo nella Basilica di San Pietro ci sarà l’atto di consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria”, commenta il presule che informa della decisione di una novena in preparazione all’atto di consacrazione che comincerà domani.

Ascolta l’intervista a monsignor Mieczysław Mokrzycki

Il significato del gesto di Francesco

Monsignor Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca e presidente dei vescovi della Federazione Russa, spiega che il significato simbolico della consacrazione dell’Ucraina e della Russia al Cuore Immacolato di Maria che il Papa farà il 25 marzo, “viene dal fatto che in questo momento c’è purtroppo un conflitto aperto in Ucraina e quello che si domanda innanzitutto è che si possa fermare il versamento di sangue, che è sempre sangue innocente, ed anche che si possa iniziare una pace duratura”. La Conferenza dei vescovi cattolici della Russia ha accolto “con grande letizia e gratitudine la decisione del Papa – riferisce il presule – e anche il fatto che il cardinale Krajewski celebrerà questo atto di consacrazione a Fatima”. “Celebrare un atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria significa esprimere che fede, speranza e carità sono le condizioni normali, reali, per una vera convivenza tra i popoli – conclude monsignor Pezzi -. Significa esprimere che la misericordia e il perdono sono un dono che Dio dà a coloro che innanzitutto consacrano sé stessi al Cuore Immacolato di Maria”.   

La Madonna Pellegrina di Fatima oggi in Ucraina 

Questa preghiera per la pace nel mondo e, in particolare, per la pace in Ucraina è un atto carico di significato, profondamente legato a Fatima e al suo Messaggio, dichiara, a proposito della decisione del Papa il rettore del santuario padre Carlos Cabecinhas. “Fatima è un luogo dove si prega quotidianamente la pace, perché è una volontà espressa dal Papa e perché, in questo luogo, la Madonna ha chiesto la consacrazione al Suo Cuore Immacolato” prosegue padre Cabecinhas che annuncia l’arrivo oggi in Ucraina del simulacro della Madonna Pellegrina di Fatima, su richiesta dell’arcivescovo greco-cattolico di Leopoli. Due anni fa, il 25 marzo, il cardinale António Augusto dos Santos Marto ha consacrato il Portogallo, la Spagna e altri 22 paesi al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria, chiedendo aiuto e protezione per i tempi della pandemia. La prima consacrazione del Portogallo al Cuore Immacolato di Maria risale al 13 maggio 1931, otto mesi dopo il riconoscimento ufficiale delle apparizioni da parte del vescovo di Leiria, al termine del primo pellegrinaggio nazionale dell’episcopato portoghese a Fatima.