Chiesa Cattolica – Italiana

Koch: il martire Metzger testimone di Cristo in un mondo lacerato dal nazismo

Il cardinale prefetto del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani ha presieduto oggi nella cattedrale di Friburgo, in Germania, la Messa di beatificazione del sacerdote Max Josef Metzger, giustiziato dai nazisti nel 1944. Anche noi, ha detto, siamo chiamati oggi alla testimonianza, “anche in opposizione alle ideologie che dilagano nel mondo”

Gudrun Sailer – Città del Vaticano

“Testimone di Cristo in un mondo lacerato dal nazismo”. Così il cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani, che ha presieduto oggi nella cattedrale di Friburgo, in Germania, la Messa di beatificazione, ha definito il sacerdote martire Max Josef Metzger, giustiziato dai nazisti nel 1944. Il porporato ha chiesto che l’eredità di Metzger sia portata avanti nel presente: “Anche noi viviamo in un mondo gravemente lacerato e – come lui – siamo chiamati a essere testimoni di Cristo, anche in opposizione alle ideologie che dilagano nel mondo di oggi”.

Metzger, nato nella Foresta Nera nel 1887, fu un precoce sostenitore della pace e dell’unità ecumenica. Dopo le sue esperienze belliche nella Prima guerra mondiale, sviluppò un “programma religioso internazionale di pace”, che presentò a Papa Benedetto XV. Il Papa definì la guerra un “inutile spargimento di sangue” e sostenne la preoccupazione di Metzger di promuovere la comprensione e la riconciliazione internazionale, come sottolineò il cardinale della curia svizzera.

Già nel 1919 Metzger fondò l’“Associazione per la pace dei cattolici tedeschi”. In seguito si impegnò nel movimento ecumenico e fu coiniziatore delle comunità Una Sancta. Il sacerdote era convinto che “la Chiesa può sostenere in modo credibile la pace solo se i cristiani e le chiese cristiane si riconciliano tra loro”, confessò in una lettera a Papa Pio XII dal carcere. Secondo il prefetto del Dicastero vaticano per la promozione dell’unità dei cristiani, le sue parole sono ancora oggi considerate un richiamo all’unità dei cristiani.

Max Josef Metzger fu arrestato dalla Gestapo nel 1943 e dichiarato colpevole di “alto tradimento e favoreggiamento del nemico” in un processo-farsa l’anno successivo. Fu giustiziato con la ghigliottina nella prigione di Brandeburgo-Görden il 17 aprile 1944.  “La sua morte è una testimonianza eloquente di ciò che costituisce un martire nella concezione cristiana della fede”, ha dichiarato Koch. Il sacerdote della prigione riferì in seguito che Metzger era andato incontro alla morte “con gli occhi che brillavano di gioia”.

La beatificazione è un onore speciale per l’arcidiocesi di Friburgo, da cui Metzger proviene. È anche un ricordo della persecuzione dei cristiani in tutto il mondo. Papa Francesco ha ricordato il nuovo Beato tedesco dopo la preghiera dell’Angelus. Il suo esempio, ha detto, può “confortare molti cristiani che nel nostro tempo sono discriminati a causa della loro fede”.

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