Tiziana Campisi e Felipe Herrera – Città del Vaticano
Mentre crescono in tutto il mondo le preoccupazioni per la guerra in Ucraina, all’appello per la pace lanciato dal Papa la scorsa settimana, si uniscono i cardinali Kurt Koch e Miguel Ángel Ayuso Guixot, rispettivamente presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. “Gesù ci ha insegnato che alla insensatezza diabolica della violenza, si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno”, aveva detto Francesco al termine dell’udienza generale del 23 febbraio scorso, chiedendo per il 2 marzo, Mercoledì delle ceneri, inizio della Quaresima, una giornata da dedicare all’Ucraina, incoraggiando in modo speciale i credenti a pregare intensamente. I due capi dicastero sottolineano l’importanza dell’invito del Papa ed esortano, a loro volta, tutti i cattolici e le persone di altre fedi ad essere solidali nella preghiera per la pace.
Koch: la preghiera pubblica, un appello alla coscienza
“Per noi cattolici il Mercoledì delle ceneri è già una giornata di preghiera e digiuno” afferma il cardinale Kurt Koch evidenziando che il Papa invita tutti – i cristiani di altre Chiese e tutti gli uomini – ad associarsi a questa preghiera per la pace. Un modo per essere solidali e uniti, soprattutto perchè, osserva il porporato, quando c’è una guerra gli uomini hanno l’impressione di essere impotenti e si domandano cosa fare. In questo tempo è molto importante affidarsi a Dio, spiega il presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, perché Dio vuole la pace, in nessun caso la guerra. Una preghiera pubblica poi, aggiunge il cardinale Koch, è un “appello alla coscienza di tutti coloro che hanno il potere sulla guerra e sulla pace”, un invito a purificare le loro coscienze, perchè non abbiano pensieri di guerra, ma di pace. “In terzo luogo, la preghiera per la pace è un segno di solidarietà con tutti coloro che soffrono, che sono in una situazione molto tragica – conclude il porporato – che devono lasciare le loro famiglie, le loro case”. La preghiera è un segno per queste persone, perchè fa capire loro di non essere soli, che c’è chi pensa a loro e prega per loro.
Ayuso: le religioni insieme per pregare
ll cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, dal canto suo, esprime riconoscenza al Papa per aver chiesto a tutti di pregare come membri della famiglia umana. Il porporato esorta i fedeli delle diverse tradizioni religiose ad aderire all’iniziativa del Pontefice, rimarca l’importanza attribuita dalle tradizioni religiose al digiuno e alla preghiera e si rivolge, in particolare come presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, ai responsabili delle differenti comunità e tradizioni religiose, perché possano associarsi alla giornata per l’Ucraina. L’auspicio del cardinale Ayuso Guixot è che le preghiere e il digiuno di tutti possano contribuire alla pace nel mondo.