Chiesa Cattolica – Italiana

Kirill: tregua in Ucraina per vivere in sicurezza il Natale ortodosso

Giancarlo La Vella – Città del Vaticano

In Ucraina tacciano le armi dalle ore 12 del 6 gennaio alle ore 24 del 7 gennaio. E’ questo l’accorato appello fatto alle autorità di Kiev e di Mosca da Kirill, patriarca ortodosso di Mosca e di tutte le Russie. La richiesta del cessate il fuoco, pubblicata sul sito della Chiesa ortodossa russa, mira a far sì che i fedeli ortodossi possano trascorrere in sicurezza e tranquillità le festività natalizie, partecipando alle funzioni della Vigilia e del Natale. L’auspicio di Kirill, che si sposa con quello di gran parte della comunità internazionale, è rivolto alle parti coinvolte nel conflitto. Russia e Ucraina sono Paesi entrambi a stragrande maggioranza ortodossa e in ambedue i contrasti legati alla guerra si sono riversati nei rapporti tra le Chiese russa e ucraina.

Anche la Turchia chiede la tregua

Il fatto che negoziati e dialogo di pace possano realizzarsi solo se gli eserciti fermano la loro attività bellica è una proposta lanciata anche dal presidente turco, Erdogan. In una telefonata al suo omologo russo Putin, il capo dello Stato ha chiesto alla Russia un cessate il fuoco unilaterale. Solo così, ha affermato Erdogan, sarà possibile che le parti possano sedersi al tavolo delle trattative per trovare una soluzione equa alla guerra in corso. Questo ciò che ha riferito la presidenza turca in merito al contatto telefonico tra i due capi di Stato.

I rapporti bilaterali tra Ankara e Mosca

Nella telefonata tra i due leader, afferma il comunicato della presidenza, si è discusso anche di energia, relazioni bilaterali e Siria. In particolare, Erdogan ha affermato di aver rafforzato le infrastrutture per la creazione di un centro per il gas naturale in Turchia e che completerà il suo disegno sulla questione il prima possibile. Secondo l’agenzia Tass, Erdogan ha inoltre chiesto misure specifiche per liberare il nord della Siria da quelli da lui definiti terroristi curdi.

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