Kirghizistan. Presentato il progetto della prima cattedrale

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Sorgerà nel cuore di Biškek la prima cattedrale cattolica del Kirghizistan. Il progetto, i cui lavori inizieranno nei prossimi mesi e si concluderanno entro tre anni, è stato presentato nel corso di una conferenza stampa, svoltasi nella capitale, il 9 novembre scorso, come riporta l’agenzia Fides.

Pietra angolare benedetta da Papa Francesco

Nel corso della presentazione, l’amministratore apostolico del Kirghizistan, padre Anthony James Corcoran SJ, ha raccontato che la prima pietra è stata benedetta da Papa Francesco a Nur-Sultan, durante il suo viaggio in Kazakhstan. In quella occasione, ha sottolineato il padre gesuita, il Pontefice ha ricordato a tutti i presenti l’importanza della missione affidata alla presenza cattolica nella società kirghiza: aiutare i tanti bisognosi presenti. L’amministratore apostolico ha inoltre precisato che i cattolici kirghisi condividono con i loro concittadini musulmani, che sono la maggioranza nel Paese, l’obiettivo di “rendere il mondo che ci circonda migliore”.

E Valerij Dil‘, consigliere del presidente della Repubblica della Kirghizia, Sadir Japarov, anch’egli presente alla conferenza stampa, ha voluto sottolineare proprio il rilievo che l’evento riveste non solo per i cattolici presenti nel Paese, ma per tutti i kirghisi. “La costruzione della nuova chiesa avrà anche una valenza internazionale”, ha affermato. “La nostra Repubblica si attiene ai principi democratici e a quello della libertà di professare la propria fede. La costruzione della chiesa cattedrale ne è una prova”.

Damian Wojciechowski SJ, fratello gesuita, economo dell’Amministrazione Apostolica della Kirghizia, ha raccontato a Fides che oggi l’unica chiesa cattolica presente a Biškek si trova in una zona estremamente periferica. “In un Paese a maggioranza musulmana – ha detto -, c’è chi non è nemmeno a conoscenza dell’esistenza della parrocchia lontana dal centro, anche perché non è collegata con i mezzi di trasporto e la strada che porta alla chiesa è stata asfaltata solamente un anno fa”.

Una parrocchia difficile da raggiungere

La piccola chiesa era stata costruita in un terreno isolato, difficilmente raggiungibile e poco visibile, grazie ad un permesso concesso nel 1969 dalle autorità sovietiche ad alcuni tedeschi cattolici, che erano stati lì deportati durante la Seconda Guerra Mondiale. Nonostante gli spazi di questo luogo di culto siano molto ridotti e non permettano di svolgere tutte le attività che si vorrebbero svolgere, il gesuita ha raccontato come la minuscola comunità cattolica, in un Paese in cui povertà e corruzione sono molto diffuse, ha sempre operato a servizio di tutta la popolazione e le sue attività non si sono mai fermate, neanche durante la guerra civile del 2010 o la recente pandemia. Ha citato, tra le varie iniziative, una casa d’accoglienza per madri sole e una per bambini e giovani invalidi. Ora, però, grazie ai nuovi locali adiacenti alla cattedrale, – ha affermato -, “potremo proporre una serie di iniziative culturali, incontri di preghiera e di lettura della Bibbia, indirizzati a diverse fasce d’età”. Perché, ha concluso “annunciare il Vangelo vuol dire anche aiutare le nuove generazioni ad orientare la propria vita verso la costruzione di una società più giusta e accogliente per tutti”.

La comunità cattolica

In Kirghizistan vivono diverse migliaia di cattolici, di cui circa 500 frequentano regolarmente le sette parrocchie sparse nel Paese. Le tre principali chiese cattoliche si trovano a Biškek, Jalal-Abad e Talas. I cattolici che vivono distanti dalle parrocchie si riuniscono a pregare nelle case private e ricevono visite periodiche dei missionari che lavorano nel Paese, di cui i gesuiti sono il gruppo principale. I membri delle altre congregazioni includono le suore della Scuola di San Francesco, le missionarie della Consolata, un sacerdote diocesano della Slovacchia e un gruppo delle Suore Missionarie della Carità di Madre Teresa di Calcutta, che apriranno una casa a Biškek.

Nel 1999, Papa Giovanni Paolo II ha istituito in Kirghizistan una missione sui iuris, e Benedetto XVI ha istituito nel 2006 l’Amministrazione Apostolica tutt’ora operante.