Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
In Kazakistan si sta consumando un vero e proprio muro contro muro tra le autorità e i manifestanti che da giorni protestano per l’aumento del gas da consumo e da trazione. Sarebbe un vero e proprio disastro se avvenisse quanto annunciato ieri in un discorso televisivo dal presidente kazako, Tokayev: nessun dialogo con i manifestanti, che chiama terroristi, e sui quali le forze di sicurezza possono sparare senza preavviso. Dichiarazioni drammatiche che hanno suscitato la risposta di Amnesty International: “Le autorità del Kazakistan hanno il dovere di mantenere l’ordine, afferma l’organizzazione, ma esortare a sparare è un atto illegale che rischia di aggravare la situazione dei diritti umani nel Paese, considerata già a livelli di guardia.