Marco Guerra – Città del Vaticano
“Le forze dell’ordine stanno lavorando duramente e le operazioni di sicurezza continueranno fino alla distruzione totale dei militanti”, sono durissime le parole usate del presidente del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokayev, in una nota che annuncia il ripristino dell’ordine.
Sgomberati i manifestanti nelle principali città
Le forze di sicurezza hanno sgomberato la piazza principale di Almaty, capitale finanziaria del Paese, cacciando i manifestanti presenti. Da ieri è presente nel Paese un contingente di 2.500 militari a guida russa, mentre scontri venivano ancora segnalati in tutte le principali città kazache. Il sostegno di Mosca preoccupa Washington, l’amministrazione Usa avverte che vigilerà sul rispetto dei diritti umani.
Decine di vittime tra manifestanti e agenti
Il blocco di internet e delle linee cellulari non consentono di avere un quadro preciso della situazione nell’ex Repubblica sovietica, sebbene le scene della distruzione abbiano ormai fatto il giro del mondo. Gli aeroporti di Almaty, Aktay e Aktobe restano chiusi. Secondo le autorità, le proteste per l’aumento del Gas hanno provocato decine di morti, fra cui 18 agenti e 28 manifestanti, almeno un migliaio di feriti e circa 2.000 arresti. Tokayev oggi parlerà di nuovo alla nazione, sarà il terzo messaggio del presidente dallo scoppio dei disordini.