Israele: si infiamma il fronte con lo Yemen

Vatican News

Alta tensione in Medio Oriente. Nella serata di ieri, domenica 21 luglio, l’esercito israeliano ha intercettato un missile, lanciato dai ribelli Houti dello Yemen, diretto contro la città di Eliat, a sud di Israele. Prosegue, intanto, l’offensiva delle forze di difesa israeliane anche nella Striscia di Gaza, mentre il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, vola a Washington

Silvia Giovanrosa – Città del Vaticano

Il rischio di un’escalation del conflitto in Medio Oriente si fa sempre più reale. “Gli israeliani non sono più al sicuro”, questa è stata la minaccia del gruppo ribelle yemenita degli Houti all’indomani dell’attacco israeliano sulla città portuale di Hodeidah, il cui bilancio è salito, secondo le autorità locali, a 6 morti e oltre 80 feriti. “La risposta sarà enorme” hanno assicurato, affermando che nel mirino oltre alla città di Eliat, oggetto di un attacco missilistico sventato dall’esercito israeliano ieri, domenica 21 luglio, c’è anche una nave Usa nel Mar Rosso. “Israele ha iniziato una guerra aperta” pertanto “nella natura della risposta non rispetteremo nessuna linea rossa” ha precisato il portavoce del gruppo filo-iraniano.

La posizione della comunità internazionale

Sul nuovo fronte di guerra arriva da più parti l’invito alla moderazione. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, chiede di evitare attacchi che possono colpire infrastrutture civili”. Anche l’Arabia Saudita raccomanda cautela: Il raid “aggrava l’attuale tensione nella regione e ferma gli sforzi in corso per porre fine alla guerra di Gaza”, ha dichiarato il ministero degli Esteri saudita, che ha invitato “tutte le parti a dare prova della massima moderazione e ad tutelare la regione e la sua popolazione dai pericoli della guerra.

La situazione nella Striscia 

Raid di Israele anche nella Striscia di Gaza e in Libano. Almeno dieci persone, tra cui donne e bambini, sono morte nei bombardamenti che hanno colpito, nella notte di sabato 20 luglio, i campi profughi di Burej e di Nuseirat, nel centro della Striscia. L’esercito israeliano, da parte sua, riferisce di aver compiuto attacchi mirati nella zona, dopo aver rinvenuto “vari tipi di armi” e una “infrastruttura terroristica” a Rafah, nel sud della Striscia. Le forze di difesa israeliane hanno, inoltre, ordinato un’altra evacuazione nella Striscia di Gaza, dichiarando la pianificazione di un’operazione contro i militanti di Hamas, nell’area che comprende la parte orientale della zona umanitaria di Muwasi, a sud di Gaza. Si attende intanto l’arrivo, Benjamin Netanyahu, a Washington. Il premier israeliano, dopo le proteste dei familiari degli ostaggi all’aeroporto israeliano di Ben Gurion, promette che giovedì riprenderanno i colloqui di pace.

Il fronte con il Libano

Una serie di razzi sono stati lanciati dal Libano su Israele ieri, domenica 21 luglio. Negli attacchi è stata colpita anche una scuola nel kibbutz Dafna. La struttura era vuota, poiché l’area è stata in gran parte evacuata dopo il 7 ottobre. Non ci sono feriti. Questa mattina, l’esercito israeliano ha abbattuto, inoltre, diversi droni lanciati verso le alture del Golan settentrionale. Nella zona sono risuonate le sirene, hanno riferito le forze di difesa israeliane, precisando che non ci sono stati feriti.