Emanuela Campanile – Città del Vaticano
La notizia corre sui social. Video virali riprendo le immagini delle fiamme che si alzano dal Blocco 7 del famigerato carcere di Evin a Theran, in Iran, e registrano il fragore degli spari. Secondo diverse fonti, il rogo è scoppiato dopo una rivolta di detenuti che avrebbero dato fuoco a un deposito di vestiti.
Vittime e feriti
Le fiamme sono state domate dai vigili del fuoco e la situazione è sotto controllo, afferma la tv di Stato. I detenuti ammutinati, fa sapere una fonte, sono stati separati dagli altri che sono rientrati nelle loro celle. Otto i morti, più di 60 i feriti ma per l’agenzia iraniana Irna i numeri sono molto inferiori e, citando il procuratore di Teheran, afferma che la situazione non è collegata alle proteste in corso e che l’area dove sono scoppiati gli scontri è separata da quella dove sono detenuti i prigionieri politici.
Il temuto Evin
Famigerata la fama del carcere dove sono rinchiusi prigionieri politici e nel quale sono stati mandati a centinaia per le proteste dopo la morte della giovane Mahsa Amin. Nella struttura si trovano molti prigionieri politici, dissidenti e attivisti. Secondo le ong per i diritti umani, nella prigione viene anche usata la tortura. “I prigionieri, compresi quelli politici, sono completamente indifesi”, ha detto Hadi Ghaemi, direttore del Centro per i diritti umani in Iran (CHRI) con sede a New York. Nella struttura è stata incarcerata anche Alessia Piperno, la ragazza italiana arrestata lo scorso 28 settembre. La Farnesina ha reso noto che sta bene.
Botta e risposta Usa-Iran
Intanto prosegue lo scambio di accuse tra Usa e Iran, il presidente Raisi punta il dito contro Biden: sta incitando “al caos, al terrore e alla distruzione – afferma – dovrebbe ricordare le parole eterne del fondatore della Repubblica islamica che ha chiamato l’America il grande satana”. Il portavoce del dipartimento di Stato Usam, Ned Price, affida a Twitter l’accusa: “L’Iran è completamente responsabile dei nostri cittadini arrestati in modo illecito e che dovrebbe liberare immediatamente”.