IOR, confermate in appello le condanne a Caloia e Liuzzo

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La Corte di Appello dello Stato della Città del Vaticano, composta dai prelati Alejandro Arellano Cedillo, e Vito Angelo Todisco e dall’avvocato Massimo Massella Ducci Teri, nel confermare la sentenza pronunciata dal Tribunale in data 21 gennaio 2021 nei confronti del professor Angelo Caloia, presidente dello IOR, dell’avvocato Gabriele Liuzzo, procuratore speciale dello stesso istituto, nonché del figlio di quest’ultimo, Lamberto, ha riformato in parte la decisione impugnata, rilevando l’estinzione per prescrizione dell’azione con riferimento ad alcune ipotesi di appropriazione indebita.

Nei confronti dei predetti, l’Ufficio del Promotore di Giustizia, composto da Gian Piero Milano, Roberto Zannotti e Alessandro Diddi, aveva esercitato l’azione penale per rispondere dei reati di peculato ed autoriciclaggio commessi in relazione al processo di smobilizzazione dell’ingente patrimonio immobiliare posseduto dall’Istituto e dalle sue società controllate, SGIR e LE PALME.

Secondo l’accusa, in esecuzione del programma di dismissione gli imputati avevano disperso somme di denaro per un ammontare di oltre 57 milioni di euro delle quali si erano appropriati in misura pari a 16 milioni di euro. In primo grado, il Tribunale, pur ritenendo che l’ammontare delle somme dissipate fosse pari a 31 milioni, aveva stabilito pene nei confronti degli imputati comprese tra 8 anni e 11 mesi di reclusione e 12,5 milioni di euro di multa (a carico di Caloia e dell’avvocato Liuzzo), e di 5 anni e 2 mesi di reclusione e 8 mila euro di multa nei confronti di Lamberto Liuzzo, oltre che alla confisca di 16,8 milioni di euro ed al risarcimento dei danni in favore delle parti civili.

La Corte di appello, con la sentenza pronunciata oggi ha confermato la condanna di primo grado (riquantificando la pena complessiva a carico di Caloia e Gabriele Liuzzo in 8 anni e 6 mesi di reclusione e 12,5 milioni di multa) nonché le statuizioni riguardanti la confisca e il risarcimento dei danni in favore delle parti civili. La Corte ha anche definito irrevocabile la condanna a carico dell’ex presidente dello IOR.

Con questa la sentenza si chiude un importante capitolo di un procedimento complesso iniziato nel 2014 e che ha visto impegnato il tribunale e la corte di appello in numerose udienze. Tocca ora all’Ufficio del Promotore l’esecuzione della sentenza di condanna, ormai divenuta irrevocabile, nei confronti del professor Caloia e il compito di recuperare parte delle ingenti somme oggetto di confisca sequestrate all’estero.