L’arcivescovo di Canterbury sottoscrive l’appello per uno sviluppo etico dell’intelligenza artificiale. “Lavoriamo tutti per garantire che la dignità di ogni essere umano sia al centro di tutto ciò che facciamo”.
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Un’altra illustre firma spicca da oggi sulla Rome Call for Al Ethics, il documento che “mira a promuovere un senso di responsabilità condivisa per la dignità umana in un contesto di rapidi progressi tecnologici”. A siglare l’appello per lo sviluppo etico dell’intelligenza artificiale è stato l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, stamane nel corso di una cerimonia a Roma, presso la sede della Pontificia Accademia per la Vita, come informa una nota di Pontificia Accademia per la Vita e di RenAIssance Foundation.
Welby: lavoriamo per la dignità dell’uomo
“Sono lieto di sostenere la Rome Call for AI Ethics, che sottolinea la dignità di ogni essere umano in mezzo ai cambiamenti tecnologici”, ha detto Welby, che ha firmato a nome della Chiesa d’Inghilterra. “Anche se non possiamo prevedere il futuro – ha aggiunto il capo della Comunione Anglicana – sappiamo che continueranno ad esserci rapidi sviluppi nella scienza e nella tecnologia e dobbiamo essere preparati”. Nell’indicare l’enorme potenziale offerto dall’intelligenza artificiale “per migliorare le capacità umane”, Welby ha anche sottolineato come suo compito sia anche “cercare di proteggere, preservare e tutelare la dignità della persona umana”. Gli enormi progressi offerti dall’AI, pertanto, “non possono essere proprietà esclusiva dei suoi sviluppatori o di una singola parte dell’umanità”, ma, è l’indicazione, devono essere per tutte le persone, al servizio del bene comune, del clima e dello sviluppo sostenibile. “Il modo in cui comprendiamo l’intelligenza artificiale – è stata la conclusione dell’arcivescovo di Canterbury – dipende in gran parte dal modo in cui comprendiamo la natura dell’essere umano. Lavoriamo tutti per garantire che la dignità di ogni essere umano, creato da Dio, non per il profitto o la produttività, sia al centro di tutto ciò che facciamo”.
Raggiungere il bene comune
Ad esprimere soddisfazione per “l’inclusione” degli anglicani e quindi per l’”ulteriore passaggio di espansione” della Rome Call è stato l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita e della Fondazione RenAIssance. “Quando la riflessione e il dialogo sulle problematiche dello sviluppo tecnologico si incontrano con spirito di fraternità – sono state le sue parole – è possibile trovare strade condivise e soluzioni efficaci per costruire la pace e il bene comune”. Anche padre Paolo Benanti, Professore Straordinario di Etica delle tecnologie presso la Pontificia Università Gregoriana e direttore scientifico della Fondazione RenAIssance, ha accolto con entusiasmo questo evento. “Con questa nuova espansione della Rome Call – ha affermato – possiamo guardare con rinnovata fiducia all’algoretica, ovvero al contributo positivo dell’approccio etico all’intelligenza artificiale. Non è mai un mero problema di innovazione. Si tratta piuttosto di trasformare quest’ultima in sviluppo umano. È altresì molto importante il fatto che il patrimonio di sapienza umana rappresentata dalle religioni parli all’intera umanità, valorizzando ciò che è condiviso per affrontare le sfide della contemporaneità”.
Dal lancio della Rome Call nel febbraio 2020, molti stakeholder hanno firmato il documento, tra cui rappresentanti delle religioni abramitiche, del governo italiano, nonché player come Microsoft, IBM e Cisco.
La Rome Call for AI Ethics
La Rome Call for AI Ethics è un documento ideato e promosso dalla Pontificia Accademia per la Vita, e in seguito dalla Fondazione RenAIssance, istituita da Papa Francesco nel 2021 appositamente per la sua divulgazione, che chiede un approccio etico all’intelligenza artificiale. L’idea è quella di promuovere un senso di responsabilità condivisa tra organizzazioni internazionali, governi, istituzioni e settore privato nel tentativo di creare un futuro in cui ogni individuo possa beneficiare dei progressi della tecnologia e affinché il progresso tecnologico garantisca il rispetto della dignità di ogni individuo e della nostra casa comune. Investendo in una nuova algoretica, i firmatari si impegnano a seguire quanto dettato dai principi della Rome Call in termini di trasparenza, inclusione, responsabilità, imparzialità, affidabilità, sicurezza e privacy.
La Fondazione RenAIssance
La Fondazione RenAIssance, senza scopi di lucro, ha invece l’obiettivo di sostenere la riflessione antropologica ed etica delle nuove tecnologie sulla vita umana, promossa dalla Pontificia Accademia per la Vita. Per raggiungere questi obiettivi e per diffondere la Rome Call for AI Ethics, la Fondazione RenAIssance si propone di incoraggiare iniziative scientifiche e collaborazioni con Organismi Internazionali, Stati sovrani, università, centri di ricerca, aziende private e pubbliche che sviluppano attività, servizi e studi nel campo dell’intelligenza artificiale.