Chiesa Cattolica – Italiana

Indonesia, si aggrava il bilancio delle vittime del terremoto

Elvira Ragosta – Città del Vaticano

Si continua a scavare tra le macerie in cerca di sopravvissuti sull’isola indonesiana di Sulawesi, colpita dal violento terremoto dei giorni scorsi. Decine i feriti estratti vivi dai resti degli edifici crollati a Mamuju, città di 110 mila abitanti nell’Ovest della provincia maggiormente colpita dal sisma. Si cerca anche una dozzina tra pazienti e personale medico ancora intrappolati in un ospedale crollato. Centinaia i feriti e circa 15mila le persone rimaste senza casa.

La macchina dei soccorsi

Difficoltà nei soccorsi a causa di forti piogge e di frane che hanno bloccato alcune strade, mentre in alcune zone risultano ancora interrotte le linee elettriche e telefoniche e mancano mezzi pesanti. Le ricerche si concentrano in particolare in circa otto località nella città di Mamuju, dove si ritiene che ci siano ancora persone intrappolate nei crolli. Intanto, beni di prima necessità per la popolazione colpita vengono trasportati per via aerea e marittima. Aerei cargo con cibo, tende, coperte e altri rifornimenti provenienti da Jakarta sono già atterrati per la distribuzione degli aiuti nei rifugi temporanei.

Gli aiuti di Caritas Indonesia

Immediati sono giunti sull’isola gli aiuti della Caritas nazionale: “Le parrocchie locali di Mamuju e Poliwali – spiega padre Fredy Rante Taruk, direttore della Caritas Indonesia – hanno deciso di aprire subito un Centro di emergenza per l’accoglienza degli sfollati che sono già circa 15mila”, mentre numerosi volontari si sono recati “sui luoghi più colpiti per raccogliere informazioni e dati e per capire cosa serva”. I soccorsi sono resi più difficili anche dalla pandemia da Covid-19 in corso: l’Indonesia è, infatti, il Paese più a rischio di tutto il Sudest asiatico, con quasi 900mila casi di coronavirus e più di 25mila decessi.

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