Marco Guerra – Città del Vaticano
Le autorità indonesiane oggi hanno individuato le scatole nere del jet Sriwijaya Air che è precipitato in mare sabato subito dopo il decollo dalla capitale Jakarta. Durante le operazioni di ricerca sono stati trovati anche resti umani e detriti del Boeing 737-500 che trasportava 62 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio.
Sparito dopo 4 minuti dal decollo
L’aereo della compagnia locale Sriwijaya Air che collega Giacarta a Pontianak, nella parte indonesiana dell’isola del Borneo, aveva perso i contatti con i controllori del traffico aereo ieri verso le 14:40 ora locale (8:40 ora italiana), circa 4 minuti dopo il decollo.
Ancora ignote cause incidente
Il capo del Comitato nazionale per la sicurezza dei trasporti dell’Indonesia, Soerjanto Tjahjono, ha detto che le posizioni delle due scatole nere del volo SJ 182 sono state individuate. “Se tutto va bene, possiamo recuperarli presto”, ha affermato un ufficiale capo militare senza fornire una stima dei tempi. Dal canto suo, il presidente Joko Widodo, parlando al palazzo di Bogor, ha espresso “profonde condoglianze” per il disastro e ha esortato il popolo a pregare per le persone scomparse. Pezzi di relitto sono stati portati al porto di Jakarta dai soccorritori. Le autorità hanno detto che sono state recuperate a una profondità di 23 metri vicino a un gruppo di isole al largo della costa. E mentre si procede all’identificazione delle vittime in collaborazione con i parenti, non sono ancora stati forniti dettagli sulle possibili cause dell’incidente da parte delle autorità.
Sicurezza del modello e del volo in Indonesia
L’aereo della Sriwijaya Air era un Boeing 737-500 di quasi 27 anni, molto più vecchio del modello 737 MAX della Boeing afflitto da problemi. I vecchi modelli 737 sono ampiamente utilizzati. Nel 2007, l’Unione europea aveva vietato l’accesso a tutte le compagnie aeree indonesiane, a seguito di una serie di incidenti e segnalazioni di deterioramento della supervisione e della manutenzione. Le restrizioni sono state completamente revocate nel 2018.