Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Il Santuario del Divino Amore a Roma, quello della Madonna delle Lacrime a Siracusa e della Madonna del Sasso, nel distretto di Locarno in Svizzera. Sono alcuni dei 20 Santuari – 19 in Italia e uno all’estero – nei quali si reciterà il Rosario della Famiglia in occasione del 14.mo Pellegrinaggio Nazionale delle Famiglie per la Famiglia, un’iniziativa promossa dal Rinnovamento nello Spirito, dall’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia della Conferenza episcopale italiana e dal Forum Nazionale delle Associazioni Familiari. Negli scrigni della fede mariana, in un’ideale percorso da Nord e Sud che accomuna tradizione e credo, l’atto di devozione vuole ribadire, come recita lo slogan, che: “La famiglia è viva, evviva la famiglia!”
L’evento, in programma al mattino o al pomeriggio, secondo un calendario stabilito, rispetterà tutte le norme anti – Covid e sarà possibile anche seguirlo sui canali social o attraverso le emittenti televisive locali. Prevista la partecipazione di oltre 35 tra cardinali, vescovi e rettori di Snatuari. Il pellegrinaggio si concluderà con due speciali Atti di affidamento: delle famiglie e poi dei bambini e ragazzi alla vigilia dell’anno scolastico 2021-22.
Un pellegrinaggio per mostrare la comunione e la gioia
L’iniziativa giunge nel giorno in cui si ricordano i venti anni dall’11 settembre con l’attacco alle Torri gemelle e mentre il mondo assiste alla sofferenza degli afghani. “Uno dei cinque misteri del Rosario della famiglia – afferma Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito – sarà dedicato alle famiglie che soffrono persecuzioni, ingiustizie, povertà. Non c’è dubbio che lo sguardo va in special modo alle famiglie afghane. Le famiglie in genere sono segnate da tante sofferenze e non riusciamo talvolta a raccontarle adeguatamente, pensiamo soltanto a cosa è accaduto in pandemia”. Ma il tema della sofferenza, aggiunge, “non si risolve soltanto con le politiche economiche e sociali, accordi tra Stati che sono comunque importanti, la famiglia dipende da Dio, è salvata da Dio”. Da qui l’importanza e il valore della preghiera che non solo la rende missionaria, ma capace di attrarre le grazie e gli aiuti. “La preghiera – aggiunge il presidente di Rinnovamento nello Spirito – rende le famiglie più generose, più accoglienti, più capaci di sopportare le fatiche, di caricarsi i pesi della storia”.
Segno profetico
Il bilancio del Pellegrinaggio, a 14 anni dal suo inizio, è “un segno profetico, un gesto di amicizia, di comunione, di collaborazione che quest’anno vanta numeri davvero importanti – afferma Martinez – un gesto di popolo”. La preghiera del Rosario intende legare tre generazioni: nonni, genitori e figli per dimostrare che nella comunione, che ha una dimensione missionaria, c’è la gioia che mette in cammino le famiglie, le mette in moto e le riattiva, rilancia tutte le dinamiche di amore e la capacità di amare che c’è nelle nostre case”. Si tratta così di un racconto “controcorrente” perché spesso la famiglia viene associata ai divorzi, alle separazioni, al dolore dei figli. Esiste invece, spiega il presidente di Rns, il volto gioioso di tante famiglie. “Le famiglie ci ricordano che c’è un Vangelo e c’è la realtà che è Cristo e se Cristo è la soluzione ai mali della storia dovremmo permettere alle famiglie di raccontarci come riescono a superare questi mali, la solidarietà e la compassione che sono capaci di mettere in atto”. La pandemia ha mostrato la soggettività della famiglia, il suo essere piccola chiesa domestica, ha restituito ai nonni i loro figli e i loro nipoti, dando alla vecchiaia una dignità, restituendo alla morte un valore. “Il pellegrinaggio nei volti di queste famiglie, nonni, genitori e figli, prova a raccontare davvero – conclude Martinez – che la famiglia è viva, è un oggetto di lode e di proclamazione così come avverrà in questa preghiera itinerante rappresentata dal nostro pellegrinaggio”.