Marco Guerra – Città del Vaticano
Se anche il presidente russo Putin inizia ad usare la parola guerra per riferirsi alla situazione in Ucraina, significa che è impossibile non riconoscere la gravità di una realtà che registra quasi 7000 morti tra i civili, tra cui 400 bambini, oltre 7 milioni di profughi e, secondo Kiyv, 100mila soldati russi uccisi sul campo.
Ancora bombardate le centrali
Le violenze sono andate avanti anche nelle ultime 24 ore, un operaio è morto nell’ennesimo attacco russo ad una centrale elettrica. A causa dell’attacco la struttura è stata disconnessa dalla rete. Il capo di stato maggiore ucraino sostiene che Mosca concentra l’offensiva su tre fronti e che intensifica il trasferimento di soldati nelle zone di combattimento.
Il piano di pace
Uno spiraglio per la pace viene indicato però dalle indiscrezioni del Wall Street Journal, secondo il quotidiano americano il presidente ucraino Zelensky sta preparando un piano di pace che intende presentare il prossimo 24 febbraio, data che segna il primo l’anniversario dell’invasione russa. Kiev vorrebbe prima massimizzare le riconquiste per presentarsi più forte ad un eventuale tavolo. A Mosca però non risultano ancora piani di pace e anzi legge come un atto di forte ostilità il recente viaggio di Zelensky negli Stati Uniti.