Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
È salito a 63 morti il bilancio dell’incidente ferroviario avvenuto ieri mattina in Pakistan, nella provincia meridionale del Sindh, a poco più di 400 chilometri dalla città di Karachi. I feriti sono oltre cento, alcuni dei quali in gravissime condizioni. “Temiamo che il conto delle vittime possa ancora salire”, ha dichiarato Usman Abdullah, vice commissario del distretto di Ghotki.
Le falle nella rete ferroviaria del Paese
Due treni passeggeri, a bordo in totale un migliaio di persone, sono entrati in collisione a seguito del deragliamento di uno dei due, per cause ancora da accertare, ma tutto fa pensare alle pessime condizioni della rete di binari che, in molti tratti, è addirittura ferma all’epoca coloniale britannica. Le operazioni di soccorso sono terminate qualche ora fa e ora il traffico ferroviario è ripreso. Si tratta di uno tra i peggiori incidenti ferroviari degli ultimi anni. Nel 1990 ci fu il più grave disastro della storia ferroviaria del Paese, quando un treno passeggeri andrò a schiantarsi contro un merci fermo, sempre nel sud del Pakistan, uccidendo 210 persone. Ieri il primo ministro Imran Khan ha espresso il suo profondo dolore per la tragedia e ha ordinato indagini sulle “falle nella sicurezza delle ferrovie”.