Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
C’è sicuramente la povertà estrema dietro la morte dei venti scolari. Le fiamme nelle aule improvvisate all’interno di 21 capanne, costruite di materiale altamente infiammabile, sono divampate improvvisamente e con grande violenza e hanno impedito ai ragazzi di uscire e mettersi in salvo. Questo si evince dalle prime relazioni dei vigili del fuoco di Niamey intervenuti per spegnere il rogo.
Scuola: emergenza sicurezza
L’evento, del quale non si conosce ancora l’origine – ha riferito il primo ministro Ouhoumoudou Mahamadou – ha scosso la cittadinanza della capitale. “Se è un crimine i responsabili saranno portati davanti alla Giustizia”, ha detto il capo del governo nigerino durante la visita sul posto dell’incendio insieme con i ministri dell’Interno e della Pubblica Istruzione. In Niger spesso si verificano incidenti del genere, ma generalmente non causano vittime. L’episodio ha aperto gli occhi sulla mancanza di sicurezza nelle scuole, tra le emergenze più gravi in Niger, uno dei Paesi più poveri del mondo, dove per rimediare alla carenza di locali e comunque assicurare l’istruzione alle giovani generazioni le autorità realizzano aule scolastiche all’interno di capanne di legno e paglia. Grande il dolore delle famiglie dei bambini rimasti uccisi, alle quali è andato il cordoglio delle istituzioni.