In italiano e in inglese il libro sugli Ulma, la famiglia polacca presto beata

Vatican News

“Uccisero anche i bambini – la famiglia martire che aiutò gli ebrei”, racconta la vicenda degli Ulma che il 10 settembre saranno proclamati beati. “Il Santo Padre affida a Dio nella preghiera e benedice di cuore gli autori, gli editori, l’Università Cattolica Giovanni Paolo II di Lublino, gli iniziatori e collaboratori alla pubblicazione di questo libro e tutti i lettori”, si legge nella lettera firmata dall’arcivescovo Edgar Peña Parra, sostituto della Segreteria di Stato, a nome di Francesco

Emanuela Campanile, inviata in Polonia

La cosa piuttosto particolare della storia degli Ulma è che il capofamiglia, Józef Ulma, fotografo amatoriale, ha lasciato molti scatti a testimonianza della vita quotidiana del suo nucleo familiare. Si tratta di una storia di oltre 70 anni fa che arriva per immagini da un piccolo paese della Polonia. Ed è proprio così che si entra per la prima volta nella vita di queste persone. Lo si fa guardando vecchi scatti in bianco e nero: Jozef, il padre, Wiktoria, la madre, e poi tutti i loro bambini mentre fanno i compiti, disegnano o giocano. 

Wiktoria e i bambini nella loro quotidianità

“Mi sono innamorata di loro – racconta ai microfoni di Vatican News Manuela Tulli, autrice insieme a padre Pawel Rytel-Andrianik del libro Uccisero anche i bambini – e ho pensato a quanto fosse bella questa famiglia La cosa che mi colpisce è che è una bella storia. Sì, c’è un eccidio, c’è un martirio, ma quello che mi rimane è sempre la simpatia di questa famiglia, la loro scelta di amicizia e di amore. Penso sempre alla bellezza di questa casa aperta, che ha accolto otto amici ebrei rischiando la vita e perdendola”.

Ascolta l’intervista a Manuela Tulli

La vita semplice ma unica degli Ulma si riflette anche in alcuni aspetti sorprendenti della loro beatificazione prevista il 10 settembre…

Assolutamente sì, fosse solo che un’intera famiglia viene beatificata nello stesso tempo. La cosa che mi colpisce di più è proprio l’amicizia e l’amore, il fatto di aver tradotto il Vangelo nella vita pratica. Gli Ulma sono stati uccisi in odio alla fede. Sono martiri, ma non perché avevano scritto da qualche parte che erano cattolici. No, loro erano cristiani veri, cioè lo hanno messo in pratica. Ed è questo che ha urtato i nazisti, cioè, non solo il fatto che nascondessero degli ebrei, ma anche il fatto che per questo amore cristiano si sono completamente dissociati dalle leggi che loro imponevano, quindi anche da quella che vietava di aiutare la popolazione ebraica.

La famiglia ebrea Goldman nascosta dagli Ulma

Inoltre, con grande coraggio la Chiesa riconosce come martire un bambino che al momento dell’eccidio era nel grembo di Wiktoria, un bambino che non ha nome però è battezzato – come dice la Congregazione per le Cause dei Santi – con il battesimo del sangue, come è stato per i Santi Innocenti. (Quando i corpi furono riesumati, il bambino, o la bambina – non si sa il sesso – venne trovato con la testa e parte del petto fuoriusciti dalla mamma. Questo è quanto raccontano le fonti storiche ndr)

Chi erano gli 8 ebrei che nascondevano gli Ulma?

Erano amici degli Ulma. Józef già commerciava con loro il pellame e lui ha detto: “Sono persone, io non le manderò via”. E ci sono le testimonianze che parlano di una casa allegra dove c’era sempre confusione, perché c’erano appunto sei bambini piccoli. C’era molta allegria e io immagino che quella allegria ci sia stata anche durante quel difficile anno e mezzo in cui gli Ulma hanno nascosto i loro amici ebrei nel solaio della piccola casa. Immagino Wiktoria che preparava il cibo per tutti, quanto deve aver lavorato…forse questo l’ha tradita, hanno riferito i testimoni dell’epoca, il fatto che acquistasse più cibo del normale. Immagino che i bambini, comunque, giocassero, facessero i compiti e dato che c’era anche una bambina tra gli otto ebrei, immagino anche il rapporto di amicizia tra tutti e sette. Sì, colpisce proprio questa amicizia, questa allegria.

Il titolo del libro dedicato agli Ulma non fa però riferimento a nessuno degli elementi che hanno caratterizzato questa famiglia. Anzi…

È vero, abbiamo scelto Uccisero anche i bambini. Gli Ulma, la famiglia martire che aiutò gli ebrei, perché la crudeltà qui arriva a livelli inaccettabili. Lo è stato nel caso della Shoah, ma forse lo è ancora oggi. L’aver voluto assassinare anche i bambini è proprio il sintomo di una crudeltà alla quale arriva il genere umano quando smette di pensare alla pace, di pensare alla fraternità. 

Uno dei figli degli Ulma

“Il sacrificio della famiglia di Józef e Wiktoria Ulma e dei loro bambini, i quali non hanno esitato a donare la loro vita per andare in aiuto a otto persone di origine ebrea, sia per noi e per le generazioni future simbolo di fedeltà ai valori che non possono mai essere traditi, neppure di fronte alla minaccia della morte”, si legge nella lettera dell’arcivescovo Edgar Peña Parra, sostituto della Segreteria di Stato, indirizzata a nome di Papa Francesco al reverendo Mirosław Kalinowski, rettore dell’Università Cattolica Giovanni Paolo II di Lublino.

La prefazione al libro, Uccisero anche i bambini. Gli Ulma, la famiglia martire che aiutò gli ebrei, delle Edizioni Ares, è un’intervista al cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero per le Cause dei Santi. L’introduzione è a firma dell’arcivescovo Stanislaw Gadecki, presidente della Conferenza episcopale polacca.